Partendo dall’assunto fondamentale secondo cui il Contratto rappresenta in termini assoluti il gota della spumantizzazione in Piemonte, appare allora facile glorificare – senza retorica alcuna – il Millesimato Alta Langa DOCG Pas Dosé e, in particolare, le annate fra il 2014 e il 2019, contraddistinte da sottili ma importantissime sfumature relazionate al perlage, alla nitidezza di colore e ai sentori.
Da un’azienda che vinifica dal 1867 navigando perpetuamente sull’onda dell’eccellenza non ci si può che aspettare un diamante perfetto, ineccepibile, dall’eleganza dirompente. Quest’ultima caratteristica permette alle 80.000 bottiglie prodotte ogni anno dalla cantina fondata un secolo e mezzo fa da Giuseppe Contratto di irrompere sui palcoscenici di aperitivi, galà, soirées e brindisi fatidici.
Un’Alta Langa 2019 (il primo spumante italiano millesimato del brand risale a 100 anni prima) risulta apprezzabilissimo in un contesto come quello della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.
Enologia e gastronomia danno qui vita a un lungo bacio che si consuma morbidamente fra i rilievi collinari sabaudi, imbevuti di tradizione, di gusto e di convivialità sparse ma riunite nell’ultimo trimestre dell’anno dedicato alla kermesse più influente della regione a livello agroalimentare.
Pas Dosé: vinificazione del Metodo Classico
Quel Pas Dosé che ne determina i minimi zuccherini al 3 g/l di residuo (nel caso del 2019 è addirittura allo 0 g/l) – in virtù dell’assente dosaggio alla sboccatura – indica inequivocabilmente un Metodo Classico ricavato da varietà d’uva 80% Pinot Nero e 20% Chardonnay. La vinificazione avviene tramite iniziale disparatura e pigiatura soft (senza pressatura degli acini) così da preservare il succo prezioso, ovverosia il mosto fiore.
La fermentazione in vasche d’acciaio si svolge rigorosamente a temperatura controllata, con affinamento di ca. 9 mesi. Segue una seconda fermentazione in bottiglia e altro affinamento di 36 mesi sui lieviti, concluso con remuage manuale (il processo di ribaltamento delle bottiglie da posizione orizzontale a verticale per raccogliere i depositi nel collo del contenitore).
Si ottiene un concentrato di profumi delicati (fiori bianchi, lievito madre e biscotto al bergamotto) arricchito da un bouquet di note floreali, agrumate ed erbacee. Insomma, un’esplosione di freschezza e sapidità equilibrate, date dall’azione di bollicine che emergono in un perlage entusiasmante. Grado alcolico al 12.5% e acidità di 7 g/l favoriscono la massima percezione dell’anima beverina dello spumante.
Il grande spettacolo della produzione vede l’apoteosi nella Cantina Contratto, la storica Cattedrale del Vino dichiarata nel 2014 dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Gli ambienti, infatti, sono stati scavati interamente a mano sotto un crinale della collina prossima a Canelli, estendendosi per 5.000 mq e raggiungendo una profondità massima di 38 m. La temperatura costante a 13 gradi è favorita dalla marna sedimentale ricca di tufo calcareo.