Continuano le incursioni nella filosofia del brand Birra del Borgo alla scoperta dei suoi prodotti sottoposti a taste sequenziali. In altre parole, andiamo avanti con l’analisi delle bevute (bevuta è più pop e meno snob!). Così, dopo l’assaggio della belgian strong ale Ambra e la “quotidiana” blonde ale Dora, è venuto il momento di raccontarvi Lisa.
Lisa è la lager non filtrata dal carattere tutto italiano che rilegge la tradizionale, la rispetta ma nel contempo opera un evidente passaggio di livello. Il mastro birraio parte dall’utilizzo imprescindibile del grano antico per ottenere morbidezza e intensità di gusto, sebbene la nota spiccata la offra la scorza d’arancia, funzionale nel conferire freschezza e leggerezza.
Una nota in più, la scorza d’arancia
Non pensate al mix sacrilego di arancia (o limone) e birra. Toglietevi dalla testa la concezione delle lattine da discount pasticciate e commercializzate facili, poiché in questo caso l’aroma d’agrume, non preponderante ma a corredo, si cattura in sede di retrogusto.
La dorata Lisa è un nettare brassicolo di certificata eleganza, contiene in sé i profumi del cereale e della crosta di pane regalando un’esperienza diciamo moderna, eppure familiarizzata dal messaggio che porta la bassa fermentazione.
IBU e tenore alcolico: la gemella di Dora
Sotto il profilo del punto d’amaro e del tenore alcolico, Lisa è la gemella di Dora, IBU 20, 5% vol. alc. e temperatura di servizio di 10-12°C nell’abbinamento con pizze o primi semplici, ad esempio pasta al sugo di pomodoro o aglio, olio e peperoncino.
Altresì degna da bere in solitaria, disgiunta da qualunque cibo provoca papille. Si tratta di pur sempre di una birra classica ma svetta orgogliosa tra i merli della Torre del Borgo, marchio del birrificio.