Il mondo dorato dei favolosi champagne si regge su una scala di valori che, meglio di una mera e sbrigativa classifica, tiene conto delle più impercettibili sfumature in grado di incidere sensibilmente sulla singola qualità del prodotto. Come dire: ci sono champagne e… champagne.
Nel ramificato labirinto della tradizione transalpina, le bollicine hanno un peso specifico, il perlage crea più vezzo di una collana sul collo sinuoso di una bella donna e il suono del tappo che salta fomenta cenni di platonico orgasmo. Tutte sensazioni di cui è degno amplificatore lo champagne Crème dello specialista indipendente Jean-Philippe Trousset.
Un Premier Cru affinato sui lieviti 24 mesi
Il Crème è un Premier Cru extra brut ottenuto dal matrimonio consensuale e felice di tre blasonati vitigni: pater familias il Pinot Nero con una componente del 50%, seguito da un 30% di Meunier e un 20% di Chardonnay. Contando sui terroir di Les Mesneux, Sacy e Villedommange, il trittico perviene da un terreno argilloso-calcareo-sabbioso, sicché questa bottiglia non ha salinità predominante (eccettuato il finale di bocca) ma una marcata acidità secca, seducente, fresca.
La sua sboccatura risale al 17 febbraio 2022, dosaggio di 3,5 gr/l. e tiraggio 20.2: insomma, nobile lignaggio e classe tipicamente francese, quasi un tocco di Versailles e lumi parigini. Il Crème ha vivacità, preziosismi fruttati e frizzantezza data da un affinamento sui lieviti di 24 mesi che restituisce un 12% di volume alcolico, caratteristico della categoria.
Uno champagne, questo, la cui carta di identità racconta l’unione di vini dell’ultima vendemmia alla quale si somma il 45% di vini riserva risalenti alle due annate precedenti. Il 10% del compendio riposa in tonneaux.
Il metodo di produzione della famiglia Trousset
È così che lavora Jean-Philippe Trousset, oggi Trousset-Guillemart, là alle pendici della Montagne de Reims dove vigono l’etica e la deontologia enoica identificativa dei vigneron indépendants. La famiglia ha cementato la propria presenza a Sacy fin dal XVII secolo. Il Domaine Trousset-Guillemart ha origine nel 1958 e si estende per 7,6 ettari fra Les Mesneux, Sacy e Villedommange, tre villaggi Premier Cru.
Nel processo di produzione, i Trousset impiegano una pressa Coquard a piatto inclinato avvalendosi di tini termoregolati in acciaio inox e ambienti ipogei in cui vinificare in legno, in particolare in tonneaux e botti da 10 hl, lasciando poi maturare le bottiglie di champagne. I metodi di coltivazione si basano essenzialmente sulla viticulture durable, traducibile in diserbo meccanico e trattamenti biologici atti a evitare lo stress del terreno.
L’uva è sottoposta a pressatura soffice, dopo la quale la cuvée viene vinificata sia in acciaio che in legno. Seguono decantazione a freddo e filtrazione leggera. Dopo il tiraggio, la maturazione sui lieviti varia fra i 2 e i 5 anni. Produzione finale: 72.000 bottiglie l’anno.
Il Créme, in sintesi, è uno champagne di media fascia, certamente più che un buon prodotto considerando il rapporto qualità-prezzo (35-40 euro il range sul mercato). La filiera di provenienza è ampiamente conosciuta e certificata. In Italia è distribuito da Alberto Massucco di Castellamonte (TO).
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