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Popcorn: al cinema o sul divano di casa un piacere scoppiettante

È venuto il momento di parlare dei tanto amati popcorn, il cui connubio con la visione dei film in sala è in realtà una vera simbiosi dell’intrattenimento. Il profumo che invade le nostre narici solleticando l’atavico desiderio di sgranocchiare qualcosa di buono arriva proprio da loro, i favolosi chicchi di mais scoppiettanti per effetto del calore emanato dalle macchinette sempre alacremente al lavoro durante l’intero orario di proiezione.

La “magia” del popcorn

Puff, puff! Quella che sembra una magia in piena regola coincide con una reazione chimico-fisica curiosa: i chicchi esplodono per l’espansione dell’umidità interna e danno addirittura l’impressione di moltiplicarsi. Con il loro biancore paffuto somigliante al turgore fatuo delle nuvole seducono subito gli occhi, invitandoci ad affondare le mani in quel mare croccante e riempirci la bocca a suon di bocconi, avvertendo il sapore deciso del burro e l’intrigante sapidità data dal sale.

I popcorn (contrazione dall’inglese popped corn, e cioè mais scoppiato, termine coniato da John Russell Bartlett) non passano di moda e accompagnano gli spettatori al cinema da decenni, ma anche le platee più pigre che preferiscono le serate sul divano davanti al televisore, ora più che mai con le innumerevoli opportunità offerte dalle piattaforme streaming come Netflix, Amazon Prime Video e Disney+.

Loro, però, restano il valore aggiunto, il completamento del piacere, anzi il piacere accessorio, lo snack per antonomasia la cui invenzione ha – si stenta a crederlo – origini antichissime.

Origini antiche: storia dei popcorn dall’epoca precolombiana a oggi

Furono le popolazioni indigene del Nuovo Continente, in particolare del Messico e del Perù, a scoprire per caso la reazione dei chicchi di mais col calore molto intenso, tale da farli letteralmente scoppiare dando loro nuova forma, simpatica e soprattutto appetibile. Pare che l’origine dei popcorn sia da riscontrare intorno al 3600 a.C.: gli Aztechi li usavano non solo come cibo bensì anche come ornamento per capelli ed elemento compositivo per collane e monili.

In seguito alla scoperta dell’America, furono Cristoforo Colombo ed Hernan Cortes ad assistere in prima persona allo spargimento di “semi di grano arrostito” denominato dagli autoctoni momocthitl, incline a scoppiare se riarso diventando una sorta di fiore bianco fatto non di petali e pistilli ma di una materia commestibile, di consistenza morbida eppur croccante al medesimo tempo.

Per l’Europa, comunque, si trattava di qualcosa di bello ma… inutile. Molto meglio il semplice granturco applicato in qualità di cereale milleusi nel comparto agroalimentare.

Dal XVIII secolo un comodo cibo da passeggio

Senonché nel ‘600 il missionario spagnolo Bernabé Cobo s’imbatté in una tribù indios abituata a far scoppiettare mais chiamato pisancalla con il quale l’indiano Quadequina omaggiò i coloni inglesi di Plymouth nel giorno del Ringraziamento. Il fatto rappresentò, in sostanza, il trampolino di lancio dei popcorn, che nell’alveo statunitense s’affermò il secolo successivo come alimento da sgranocchiare durante brevi soste o passeggiate.

Dalla macchina a vapore di Charles Cretors al forno a microonde

Fino al 1885 l’unico metodo per cuocerli era scaldarli su una superficie calda cosparsa di olio o burro, ma poi ci pensò un certo Charles Cretors a presentare alla Fiera di Chicago una macchina a vapore in grado di tostare il mais, macchina che nel 1927 passò a una differente fonte di alimentazione, ovvero l’energia elettrica.

Ciò fece intuire nel 1945 la possibilità di usare il forno a microonde per sveltire il processo e ottimizzare la “fioritura” dei popcorn, introdotti infine nel 1951 in Europa. Da quell’anno in poi il consumo del gustoso snack è aumentato esponenzialmente, incontrando il favore di tutti in qualunque paese del mondo.

Popcorn: dove trovarli e come prepararli a casa

Tre sono gli aspetti che favoriscono un consumo worldwide dei popcorn:

  • economicità del prodotto
  • agevole reperibilità
  • facile preparazione

Il granturco è fra le colture più diffuse e a più elevata resa nel vasto campionario agroalimentare, ne consegue una distribuzione globale a prezzi estremamente bassi. Inseriti nella GDO (grandi magazzini e supermarket), i chicchi di mais si trovano sugli scaffali in confezioni da 0,5 kg alla modica cifra di ca. € 2.00 cadauna, prezzo che rende i popcorn alimento popolare davvero per tutte le tasche.

Naturalmente potete anche acquistarli già fatti, salati e imbustati, ma il prodotto finito ovviamente costa di più in relazione al peso. Inoltre, conviene non perdersi il piacere di vederli (e sentirli) scoppiettare per poi consumarli caldi, dunque più buoni e croccanti.

Prepararli non è soltanto facile, è banale. Basta avere una pentola abbastanza capiente, ricoprirne la superficie con olio oppure farci sciogliere burro q.b. e buttarci sopra una quantità sufficiente di chicchi di mais. Passaggio successivo: mettere la pentola su fiamma moderata, coprirla e attendere la fine dello scoppiettio. Scoperchiare, lasciar uscire l’umidità accumulata e versare i popcorn su una o più ciotole. Condire come si vuole e tuffarsi sul divano.

Macchine per fare i popcorn

Non volete sporcare pentole? Comprensibile. Non volete popcorn troppo grassi o unti? Ancora più comprensibile. Per fortuna ad assecondare ogni esigenza interviene ancora una volta la tecnologia, che mette a disposizione del consumatore una vastissima gamma di macchine per fare i popcorn in modo rapido e salutare, con il solo ausilio di aria calda.

Sono piccole, hanno un solo pulsante di accensione e spegnimento, dosatore, coperchio rimovibile, vari colori e una potenza oscillante fra i 1.100 e i 1.200 W. I prezzi sono assolutamente accessibili: si va di norma da un minimo di € 20.00 a un massimo di € 100.00 o poco superiore.

Il discorso varia se si opta per una macchina per popcorn professionale, per intenderci simile a quelle impiegate nei cinema, ovvero apparecchi capaci di superare i 1.500 W e produrre dai 3 ai 6 kg/h. Un po’ onerosi, certo, ma indice di qualità. Da farci almeno un pensierino per fare bella figura quando si invitano amici a casa per vedere la partita in tv o una bella maratona di film.

Evoluzioni e varianti: popcorn per tutti i gusti

Col passare del tempo specialisti del fast food e addirittura chef stellati si sono sbizzarriti a giocare con i popcorn creando antipasti, aperitivi e varianti succulente entro una scala evolutiva dalle sfaccettate gradazioni, dal salato al dolce o entrambi. C’è chi non abbandonerebbe per nessun motivo la ricetta classica a base di burro e sale, e chi invece osa arrivando a condirli con salse, miele o cioccolato fuso. Must goloso e ampiamente conosciuto, la versione popcorn al caramello si addice anche ai palati dei bambini.

I popcorn fanno ingrassare?

I popcorn sono poveri d’acqua, ad alta densità energetica e carichi di carboidrati complessi. Se fanno ingrassare? Tutto dipende dalla quantità e dai condimenti che si aggiungono. Più precisamente dalla porzione, frequenza di consumo e dal metabolismo, che sappiamo essere soggettivo.

Naturalmente ricchi di amido e fibre alimentari (proteine in discreta quantità) ma con pochi grassi, zuccheri semplici e sodio, contengono ferro, vitamina B1, B2 e provitamina A. L’apporto calorico generale ammonta a 378 kcal/100 g.

Se mangiati senza eccedere nelle dosi, i popcorn pare facciano molto bene. Le loro proprietà benefiche sono emerse a seguito di alcuni approfonditi studi sul tema. Contenendo endosperma, germe e crusca, vitamine del gruppo B e fibre, favoriscono la digestione regolarizzando l’attività intestinale.

Un notevole bagaglio di polifenolici, ossia antiossidanti, previene e tiene alla larga diverse malattie e persino il cancro, oltre a contrastare i radicali liberi causa dell’invecchiamento cellulare. Riducono infine i livelli di colesterolo nel sangue normalizzando il glucosio.

Perché i popcorn acquistati al cinema sono più buoni?

Tenendo conto che i proprietari di sale cinematografiche puntano moltissimo sulla somministrazione dotandosi di macchine professionali altamente performanti, risulta ovvio constatare che i popcorn acquistati al cinema vengono percepiti come notevolmente più buoni rispetto a quelli fatti in casa o presi al supermercato.

Intanto vengono serviti caldi, cosa da non sottovalutare, e precedentemente preparati utilizzando in cottura margarina o burro fuso, o in alcuni casi olio di cocco, pienissimo però di grassi saturi. Al posto del sale, alcuni gestori usano un condimento specifico chiamato Flavacol, composto da quattro ingredienti: sale, aroma di burro artificiale, giallo n.5 e giallo n.6, che conferiscono ai popcorn il caratteristico colore.

Il 19 gennaio – segnatevelo in calendario – si festeggia l’International Popcorn Day.

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Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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