- Birra, una questione di stile, Food Experience

Slow Food presenta la Guida alle Birre d’Italia 2025

da sx: Eugenio Signoroni e Luca Giaccone © Slow Food

È stata presentata oggi a Brescia – alla presenza di oltre 400 personalità del mondo brassicolo – la nuova Guida alle Birre d’Italia 2025 realizzata da Slow Food Editore. Non si tratta solamente di un documento orientativo, ma soprattutto di uno strumento fondamentale per conoscere le filiere della birra artigianale e del sidro.

La Guida – a carattere tecnico e divulgativo – racconta infatti ben 511 realtà, raccogliendo complessivamente 2.767 recensioni di altrettante etichette, aggiungendovi la segnalazione di 785 locali che detengono diverse tipologie di birra artigianale italiana. La pubblicazione, già disponibile nelle librerie e nello store di Slow Food Editore, è curata da Luca Giaccone insieme a Eugenio Signoroni: la prima edizione, datata 2008, nasceva in un contesto in cui in Italia si contavano appena 232 birrifici contro gli attuali 1.000.

Gli obiettivi della Guida alle Birre d’Italia

La Guida monitora e analizza a cadenza biennale l’evoluzione evidente del comparto brassicolo, movimenti e dinamiche di chi opera e contribuisce allo sviluppo dei brand. Lo fa avvalendosi di un team di 101 collaboratori e collaboratrici impegnati a visitare i birrifici dello Stivale assaggiandone le specifiche referenze. A livello redazionale, i giudizi sono restituiti su carta sottoforma di schede dettagliate di facile lettura. Naturalmente c’è di più nell’offerta editoriale, come puntualizza Giaccone:

Una vera e propria guida nella guida è la selezione di quasi 800 indirizzi dove comprare, bere e abbinare le birre al cibo, mentre con la novità del riconoscimento ai locali golosi, la guida segnala coloro che dedicano una particolare attenzione all’offerta gastronomica. All’esordio il premio Filiera, assegnato a quei birrifici che investono con convinzione sull’autoproduzione delle materie prime.

Il concetto di “filiera” lo spiega in sintesi Eugenio Signoroni:

Costruire un legame con il territorio è stato, sin dall’inizio del movimento della birra artigianale, uno degli obiettivi fondamentali. […] Negli ultimi anni lo sforzo di un gruppo sempre maggiore di produttori è stato quello di investire risorse nella produzione, nella trasformazione e nell’impiego di orzo e luppolo, coltivati in Italia o in proprio. Per questo, con l’edizione 2025 della Guida ci è parso necessario concentrare la nostra osservazione su questo tema, introducendo il nuovo premio Filiera […]”

Premi e riconoscimenti 2025

© Slow Food

Quest’anno sono state assegnate 49 Chiocciole ai migliori birrifici d’Italia, 101 riconoscimenti Eccellenza, 43 Filiera. Premiate 779 etichette, mentre per i sidri sono state attribuite 3 Chiocciole, 4 Eccellenze e 5 Filiera. La Lombardia ha la maggioranza dei birrifici con 68 presenze (e 87 locali segnalati), mentre a guidare la classifica delle regioni con più produttori di sidro ci sono Piemonte e Trentino Alto Adige.

Compaiono poi 7 birre analcoliche, 1.897 ad alta fermentazione e 198 American Ipa.

Durante la presentazione, realizzata grazie al Comune di Brescia, Condotta Slow Food TerreAcque Bresciane e MO.CA., sono stati consegnati 9 Premi Speciali:

  • Premio Miglior Novità: birrificio Nama di Treviglio (BG)
  • Premio Costanza: birrificio Forte di Pietrasanta (LU)
  • Premio Filiera Italiana: birrificio Serrocroce di Monteverde (AV)
  • Premio Miglior progetto di cantina: birrificio Siemàn di Villaga (VI)
  • Premio Migliore offerta culinaria: Vecchia Osteria di Marotta (PU)
  • Premio Miglior publican: Bluebeat di Lecce
  • Premio Migliore selezione di birre in bottiglia: Brasserie Arnage di Cesena
  • Premio Migliore selezione di birre alla spina: Archea Brewery di Firenze
  • Miglior Progetto Sidro: Floribunda di Salorno (BZ)

La pubblicazione Slow Food è sostenuta da Fermentis by Lesaffre, GAI Macchine Imbottigliatrici, Schneider Electric, QBA e ilberebene.it.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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