Ambrata, dai sentori marcati di caramello e pepe, DNA belga e lignaggio abbaziale. La St. Idesbald Rousse ha carattere e fisionomia della classica amber ale, il cui colore carico è di per sé un tratto distintivo definito ma non ancora sufficiente al pieno riconoscimento. Ci vuole anche la dolcezza del malto, il bouquet aromatico equilibrato e il bilanciamento certosino delle note speziate capeggiate dal pepe.
Con un punto d’amaro 23 e 16 gradi plato (7% alc.), questa birra ad alta fermentazione ha vinto la Medaglia d’oro nella categoria Bières de Garde ambrée al Brussels Beer Challenge 2021. Il suo luogo d’origine è Melle, cittadina situata nella provincia fiamminga delle Fiandre Orientali in Belgio.
Chi la produce è la famiglia Huyghe – De Laet, attiva da quattro generazioni nell’omonimo birrificio fondato nel 1654 e facente parte dell’associazione Belgian Family Brewer.
Storia della St. Idesbald
La storia della St. Idesbald mette radici in un tempo ben più antico. Bisogna risalire al 1138, anno di nascita a Koksijde del monastero cistercense Abdij Ten Duinen, meglio noto come Abbazia delle Dune, ricostruita in stile gotico dopo aver raggiunto gli apici del potere nel XIII secolo. Demolita nel 1796 a seguito di un’inesorabile decadenza, risorse nel ‘900 nella forma di una cappella riedificata per volere popolare.
Qui, come avveniva prima del crollo e all’interno di una porcilaia, si tornò negli anni ’60 a realizzare nettare brassicolo intitolando la rinata filiera a St. Idesbald, primo abate eletto nel 1155. Da quando la produzione è passata alla De Laet, le royalties di vendita vengono devolute a una ONLUS tesa a finanziare opere e progetti senza scopo di lucro.
Con la più diretta denominazione di St. Idesbald, il birrificio ha esteso e perfezionato il proprio spazio di lavoro comprendendo l’impianto di produzione e un brewpub ove si spilla la birra del mastro birraio Patrick De Waele.