Wabi-Sabi (侘寂), ovvero una visione del mondo incline alla contemplazione della bellezza imperfetta. Un nome giapponese intrigante e dal pensiero profondo, che Mudita ha ragionevolmente scelto per una IPA dal sapore fresco, interessante, estivo.
Incarna il concetto filosofico che vede nell’imperfezione l’umana espressione dell’estetica, che è al contempo impermanenza e modestia. Niente è per sempre, tutto ha una data di scadenza e nella limitatezza del tempo esiste una grazia incantevole e inviolabile.
Wabi (侘) indica il valore della semplicità, dell’umiltà, della tranquillità associata all’essenza della natura incontaminata. Sabi (寂) riflette invece sull’invecchiamento, la maturazione e l’esperienza derivata dallo scorrere del tempo foriero di storie, di accumuli, di memoria unica.
La somma dei due termini coincide con la lentezza della contemplazione e un assunto cruciale: la perfezione non esiste, quindi è vano inseguirla. Niente è eterno, tutto è imperfetto, ogni cosa è incompleta.
Tre luppoli dall’Oceano Pacifico
La Wabi-Sabi è una Pacific IPA poiché i luppoli con i quali viene amaricata – Riwaka, Galaxy e Motueka – provengono da Nuova Zelanda e Australia, terre bagnate dall’Oceano Pacifico. I tre elementi contribuiscono alle note agrumate e resinose di questa birra, che al sorso restituisce anche dei sentori accennati di frutta tropicale.
Goduriosa e beverina, è un prodotto brassicolo di media alcolicità, 6.5%, viene servito in lattina da 330 ml e fa parte di una linea che conta altri stili e referenze, dalla Tingo Helles alla Kaamos Bock, la Samar Pils e la Meraki American IPA fino alla Wanderlust Session IPA.
Birrificio Mudita: dall’home brewing in garage all’impianto di Livorno
Mudita Brewery, birrificio artigianale nato a Livorno nel 2023, è specializzato in birre luppolate d’ispirazione statunitense e in basse fermentazioni di stampo tedesco. Si tratta di un’azienda virtuosa, che ha iniziato con una sala cottura da 5 hl e una cantina isobarica da 60 hl.
Avvalendosi di fusti di acciaio riutilizzabili, stima un risparmio di oltre 2 t di plastica all’anno. Parte del confezionamento è in lattina, una protezione della birra dalla luce e dal rischio di ossidazione.
Mudita seleziona accuratamente le materie prime rapportandosi a malterie tedesche e britanniche, attingendo a luppoleti statunitensi soprattutto per le IPA. L’elemento chiave, l’acqua, viene trattata col sistema a osmosi inversa talvolta arricchita con sali.
Il virtuosismo dell’azienda è sottolineato anche dall’abitudine di non buttar via i malti esausti (scarti di produzione), donandoli sottoforma di mangime all’Ippoasi, un santuario per animali.
Per la degustazione delle birre Mudita c’è dal 2019 un’apposita Tap-Room a Pisa, Scaccomalto, aperto dal tardo pomeriggio fino a sera inoltrata. Un punto di riferimento per provare un’ampia selezione di birre artigianali.
Inoltre, è da qui che tutto ha avuto il suo principio, contando dapprima la volontà di quattro amici di cimentarsi nell’home brewing all’interno di un garage nel lontano 2015. Scaccomalto era un marchio per il beer-firm e la sua crescita sperimentale ha portato all’acquisizione di un impianto di proprietà, divenuto Mudita Brewery.
A proposito, come Wabi-Sabi, anche Mudita ha un significato derivato dal sancrito: gioia condivisa. Niente di meglio di una birra in compagnia!
