Dal romanzo omonimo di Viola Nardone, uscito nel 2019, premiato nel 2020 con il Premio Letteraria e nel 2021 con il premio Woody per la letteratura resiliente, Il treno dei bambini prodotto da Palomar per Netflix Italia – in visione sulla piattaforma streaming dal 4 dicembre – è l’ultima fatica cinematografica della regista Cristina Comencini. Lo script di adattamento è stato curato dalla stessa Comencini insieme a Furio Andreotti, Giulia Calenda e Camille Dugay.
Presentata alla Festa del Cinema di Roma 2024 nella sezione Grand Public, la pellicola indaga il periodo in cui sui binari d’Italia viaggiava il treno della felicità, nato dall’iniziativa di un gruppo di donne (Unione donne in Italia – UDI e dalla Commissione femminile del PCI) facenti capo al Partito Comunista Italiano. Tra loro Teresa Noce, Maria Malaguzzi Valeri, Dina Ermini.
Scopo dell’iniziativa era permettere ai bambini italiani le cui famiglie versavano in condizioni di profonda crisi economica, di ristabilirsi in altre famiglie dell’Italia Centrale e del Nord. Un tema a molti sconosciuto e che la Comencini – e prima ancora il libro della Nardone – porta alla luce scrollando la polvere dell’ignoranza da un’importante pagina di storia nazionale.
La trama
Napoli, secondo dopoguerra. In un’Italia smembrata in zone d’occupazione che operano a compartimenti stagni, entra in crisi lo Stato unitario che fa sprofondare nella miseria soprattutto le famiglie del Sud Italia. È il 29 gennaio 1947 quando parte il primo treno dal Mezzogiorno, diretto verso Nord per garantire mesi di dignità e benessere a quanti più bambini possibile.
Antonietta Speranza (Serena Rossi) a bordo di quel treno fa salire suo figlio Amerigo, 8 anni, in partenza verso un destino migliore e la consapevolezza che quel distacco è il prezzo per una vita serena concessa da chi, amandoti, ti ha lasciato andare.
Nel cast, oltre a Serena Rossi, Barbara Ronchi, Christian Cervone e Francesco Di Leva, anche Stefano Accorsi nel ruolo di Amerigo adulto. Colonna sonora composta da Nicola Piovani.