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Le assaggiatrici di Silvio Soldini raccontano una pagina di storia ignota

Uscirà il 27 marzo al cinema, esattamente due mesi dopo la Giornata della Memoria, perché non bastano 24 ore per testimoniare i tragici fatti della Shoah e i crimini nazisti. Le assaggiatrici – 15° lungometraggio di Silvio Soldini – è un film che ci riporta all’autunno del 1943, facendoci conoscere una drammatica vicenda che sui libri di storia non compare, ignorata fino a oggi dalla maggioranza delle persone.

Si narra l’incubo vissuto dalla giovane Rosa che, insieme ad altre ragazze, viene prelevata con la forza dal villaggio in cui si era rifugiata e condotta nella famigerata Tana del Lupo, quartier generale di Hitler.

Il Führer, ossessionato dalla paura di morire per mano dei suoi nemici, teme di essere avvelenato, per questo Rosa e le sventurate compagne di sorte vengono costrette ad assaggiare i pasti cucinati per il dittatore tedesco.

Tra le donne si instaura un rapporto di complicità, amicizia e solidarietà, ma sarà proprio Rosa a mettere a rischio quest’alleanza innamorandosi di un ufficiale delle SS.

La testimonianza e il romanzo

Soldini ha realizzato il film attingendo alla testimonianza di Margot Wölk, che nel 2012 all’età di 95 anni rivelò l’esistenza delle “assaggiatrici”, di cui lei fu l’unica sopravvissuta. Tratta dall’omonimo romanzo di Rosella Postorino (edito da Feltrinelli), la pellicola si sviluppa da una sceneggiatura di Cristina Comencini (anche autrice del soggetto), Doriana Leondeff, Silvio Soldini, Lucio Ricca, Giulia Calenda e Ilaria Macchia.

Nel cast figurano Elisa Schlott, Max Riemelt, Alma Hasun, Emma Falck, Olga Von Luckwald, Berit Vander, Kriemhild Hamann e Thea Rasche.

Una grande co-produzione

Le assaggiatrici è una co-produzione Italia-Belgio-Svizzera, Lumière & CO. in associazione con Anteo, co-produzione Tarantula e Tellfilm in collaborazione con Vision Distribution e Sky. L’opera è realizzata con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, sostenuta da IDM Film Commission Südtirol e Lazio Cinema International.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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