
Presentato con successo al Giffoni Film Festival 2024, ha debuttato il 19 marzo 2025 per la Festa del Papà il corto sci-fi 154 con protagonista Giovanni Storti insieme all’attrice e content creator Giulia Bellu. Il film, della durata di ca. 20 minuti, vede al centro della narrazione un maestro d’asilo (Storti) coinvolto da un team di scienziati in un esperimento volto a testare un prototipo di intelligenza artificiale all’avanguardia [TEST TYPE • 154].
Il progetto, inizialmente, prevedeva che l’AI riuscisse a formulare un pensiero autonomo, basandosi solo su nozioni apprese dall’esterno. Presto, invece, diviene chiaro che serve più della semplice programmazione per raggiungere un effettivo livello di comprensione: serve un approccio umano.

Al maestro viene quindi chiesto di educare 154 e interagirvi per sette giorni attraverso il gioco, come se fosse un bambino. Ma davvero è possibile? Davvero si può pensare, o imparare, se non si provano emozioni? Davvero si possono insegnare i pensieri?
Partendo dalla passione per la fantascienza condivisa dai due giovani registi Riccardo Copreni e Andrea Sbarbaro, il progetto ha un approccio totalmente insolito nei confronti sia del progresso tecnologico che del nostro rapporto con le macchine. È una storia intensa e visionaria che esplora il confine tra umanità e tecnologia attraverso una narrazione che combina insieme elementi scientifici e riflessioni etiche.
Scienza, fantascienza e una AI da educare
Scienza e fantascienza, dietro una lente più umanista e sentimentale, si affiancano al delicato tema dell’educazione e del rapporto tra le diverse generazioni. Questo film “vuole essere prima di tutto un figlio del suo tempo” (non è casuale la scelta della data di uscita) che riflette la nostra umanità più di quanto crediamo.

Al di là dell’impatto emotivo dirompente per avere associato l’AI a un bambino, il contesto suona familiare per come la macchina impara e per come si relaziona all’adulto.
Unico attore in scena, Giovanni Storti si cimenta in ruolo completamente nuovo e diverso dai precedenti dimostrando, ancora una volta, la sua straordinaria capacità di toccare nel vivo e coinvolgere il pubblico con sensibilità e profondità drammatica. Al suo fianco Giulia Bellu, capace di muoversi con naturalezza tra cinema e mondo digitale. Giulia interpreta 154 dandogli una voce e contribuendo ad arricchire il livello emotivo della narrazione grazie alla sua esperienza nel digital storytelling.
Nell’epoca dei contenuti veloci, ma con un occhio ai classici della fantascienza come Ex Machina e A.I. – Intelligenza Artificiale, questo corto mostra grande originalità nella trama e nella cura degli effetti visivi, grazie a una regia avvolgente che valorizza la potenza del racconto short.
Tante le domande e poche le risposte in questo corto tutto italiano prodotto da Eclettica e WeShort Originals – in collaborazione con SpeedNetWeb.it, azienda ICT specializzata in servizi di connettività – con distribuzione festivaliera affidata a Gorilla Film Distribution e distribuzione internazionale curata da WeShort, piattaforma di streaming che dalla Puglia ha conquistato il palcoscenico globale dei cortometraggi.
Le dichiarazioni dei registi: un passo importante per il cinema breve
Riccardo Copreni e Andrea Sbarbaro hanno spiegato il vero intento e il messaggio alla base della loro piccola grande opera:
“Abbiamo realizzato questo cortometraggio inseguendo una precisa chimera: la possibilità che diventasse un oggetto desiderabile anche per il grande pubblico. In Italia non è contemplata la distribuzione in sala per i cortometraggi, perché in qualche modo nell’immaginario collettivo non sono considerati film veri. Grazie a progetti come WeShort, oggi è possibile tentare di rovesciare la medaglia e offrire al pubblico un nuovo (seppur, in realtà, vecchissimo) modo di fruire la narrazione su grande schermo.“