- News

The Movie Critic sarà l’ultimo film di Tarantino (forse)

Era il 2020 quando Brad Pitt vinceva l’Oscar come Miglior attore non protagonista per la sua interpretazione di Cliff Booth in C’era una volta a…Hollywood. Nel suo breve discorso, l’attore non solo ringrazia Quentin Tarantino di averlo scelto per il ruolo di co-protagonista, ma lo elogia affermando che il mondo del cinema sarebbe molto più povero senza di lui.

Alcuni mesi dopo la cerimonia dell’Academy Award, Tarantino dichiara che farà un ultimo film, arrivando a quota dieci, e poi si ritirerà dalle scene.

Intervistato alla CNN da Chris Wallace, lo sceneggiatore e regista di Knoxville spiega che ha deciso di fermarsi perché non vuole diventare un vecchio autore che ha perso il proprio tocco artistico, cosa che crede gli stia già accadendo. Passa poco più di un anno da questa intervista, giornalisti e fan speculano (ancora) su un presunto Kill Bill Vol. 3 o su un probabile Star Trek vietato ai minori, finché non è Tarantino stesso a porre fine alle ipotesi rivelando di aver terminato la sceneggiatura del suo ultimo lavoro, The Movie Critic.

The Movie Critic: temi e protagonista

I titoli delle opere di Quentin Tarantino sono schietti e immediati, si pensi a Pulp Fiction, Kill Bill, Django Unchained. Non è difficile capire, quindi, il tema di The Movie Critic.

Tuttavia, a differenza di quanto creduto fino a ora, la pellicola non verterà sulla biografia di Pauline Kael, tra i più famosi e influenti critici cinematografici della storia, che nel decennio tra il 1970 e il 1980 raggiunse l’apice della carriera arrivando a ricoprire l’importante ruolo di consulente alla Paramount Pictures.

Si sa, Tarantino da un lato non ama i biopic e dall’altro è imprevedibile, controcorrente. Il prossimo protagonista, dunque, non sarà la Kael bensì uno sconosciuto al grande pubblico, un critico cinematografico realmente esistito che scriveva per una rivista porno. L’ispirazione viene da un lavoro che il regista de Le iene ha fatto durante gli anni dell’adolescenza, prima di lavorare nel famoso videonoleggio Video Archive, quando caricava magazine pornografici in un distributore e ritirava le monete.

Tra le riviste ce n’era una che dedicava una sezione a recensioni di film non porno. L’autore di queste recensioni, di cui non viene rivelato il nome ma probabilmente si tratta di un certo William Mangold, era molto apprezzato dal giovane Quentin, che lo descrive come “Un ottimo critico. Bestemmiava. Non risparmiava nessuno. Era cinico come l’inferno”. Tarantino lo paragona a Travis Bickle, protagonista di Taxi Driver, se fosse stato un critico.

Il fascino dell’autore di Bastardi senza gloria nei confronti del recensore deriva dal suo stile e dalla maturità della scrittura. A tal proposito, Tarantino fornisce ulteriori dettagli: “Scriveva come un critico di 50/55 anni, ma era giovane. Aveva circa trent’anni.” Non ci è dato sapere il vero nome della rivista alla quale si riferisce ma, secondo recenti notizie, nel film si chiamerà The Popstar Pages.

Cosa dobbiamo aspettarci

Paul Schrader – leggenda del cinema americano e pilastro della New Hollywood, sceneggiatore tra gli altri di Taxi Driver e Toro scatenato – rende pubblico che Tarantino gli ha chiesto il permesso di rigirare il finale di Rolling Thunder così come era scritto nella versione originale della sceneggiatura di Schrader prima che venisse cambiata, inserendo inoltre nella sua prossima opera scene modificate di pellicole anni ’70.

Tutto questo riconduce alla missione stessa del cinema tarantiniano: i suoi film come contenitori in cui citare e miscelare sequenze in celluloide che lo hanno influenzato, della Settima Arte a stelle e strisce, europea e finanche orientale. Non a caso, Peter Bogdanovich ha definito Tarantino “regista DJ”, capace di combinare stili e generi diversi fondendoli insieme in una nuova e originale opera.

Pensando a The Movie Critic, viene naturale un collegamento con altri due progetti di Tarantino: da una parte la personale raccolta di saggi/critiche/analisi/studi dal titolo Cinema Speculation, e dall’altro il Video Archive Podcast che conduce insieme a Roger Avary discutendo di film scelti a caso dall’enorme collezione di VHS di Tarantino (acquistate in massa prima della chiusura del videonoleggio Video Archive).

Per quanto riguarda il cast, sono stati scelti il veterano Samuel L. Jackson e Brad Pitt. Il buon Quentin, infine, vorrebbe affidare una piccolissima parte o un cameo a Bruce Willis.

Roberto Damiano

Nato a Benevento. Classe 1992. La mia passione per il cinema nasce all’età di 15 anni dopo aver visto Pulp Fiction. Mi trasferisco a Roma e mi laureo in Arti e Scienze dello Spettacolo, continuo con un Master in Sceneggiatura e finisco con una magistrale in Scritture e Produzioni. Considero la lettura, la scrittura e la Settima Arte come delle vere e proprie fedi con tanto di Bibbia. A tal proposito, c’è un passo che conosco a memoria, perfetto per l’occasione: Ezechiele 25:17
Leggi tutti gli articoli di Roberto Damiano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *