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The Woman in the Yard è il nuovo horror psicologico della Blumhouse Productions

Dopo essere stato distribuito nelle sale statunitensi a partire dal 28 marzo 2025 ottenendo buoni incassi (ca. 22 milioni di dollari contro i 12 milioni di budget speso), The Woman in the Yard sta per arrivare anche in Italia, dove la Universal Pictures ha previsto come data di uscita il 5 giugno.

Prodotto dalla Blumhouse Productions, non vuole mostrarsi esclusivamente come un horror, intrecciandosi piuttosto con una trama psicologica che ramifica nel dramma famigliare di cui è protagonista Ramona, rimasta vedova in seguito a un incidente stradale. Morto il marito David, convive con i due figli Taylor e Annie in un’isolata casa di campagna.

Già afflitta dal lutto e da una gamba infortunata, deve fronteggiare l’improvvisa comparsa di una donna vestita di nero, evocata a suo dire dalla stessa Ramona. Le sue intenzioni appaiono da subito ostili.

Jaume Collet-Serra sulla scia di Jordan Peele

Scritta dallo sceneggiatore esordiente Sam Stefanak, la pellicola è diretta dal regista spagnolo Jaume Collet-Serra, che nel 2005 esordì dietro la macchina da presa proprio con un horror, La maschera di cera, alternando successivamente il genere con action thriller come Unknown, Run all night e L’uomo sul treno, tutti interpretati da Liam Neeson.

The Woman in the Yard – girato interamente in Georgia – amalgama inoltre l’home invasion con un onirismo oscuro e, appunto, lo psychological drama, avvalendosi di un cast totalmente composto da interpreti afroamericani, Danielle Deadwyler (già presente nel precedente lavoro di Serra Carry-On), Okwui Okpokwasili, Peyton Jackson, Estella Kahiha e Russell Hornsby. Il film ricorda per tematiche trattate, stile e sottotesto le opere di Jordan Peele, in particolare Noi del 2019.

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Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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