Titolo originale: Alien
Regia: Ridley Scott
Sceneggiatura: Dan O’Bannon
Cast: Sigourney Weaver, Tom Skerritt, Ian Holm
Musiche: Jerry Goldsmith
Produzione: USA 1979
Genere: Fantascienza
Durata: 120 minuti
Migliori effetti speciali visivi
Regia:
Interpretazione:
Sceneggiatura:
Musica:
Giudizio:
Trama
Anno 2122. Il computer di bordo dell’astronave Nostromo, cargo commerciale diretto verso la Terra con un carico di materiale minerario, capta un segnale di presunto SOS proveniente da un lontano satellite planetario. Il gruppo risponde alla chiamata ma, una volta sul posto, uno dei sette componenti dell’equipaggio viene attaccato da un parassita alieno. Poco tempo dopo genera, morendo, una mostruosa creatura assassina.
Rimasta tra i pochi sopravvissuti, il tenente Ellen Ripley (Sigourney Weaver) si batte contro il micidiale essere per salvare se stessa ed estinguere una spaventosa minaccia.
Recensione
Al secondo lungometraggio (il primo assoluto di fantascienza in carriera), Ridley Scott fa subito centro aggiudicandosi un’ampia fetta di critica e un mercato che al botteghino esonda per la gioia della 20th Century Fox. A far la fortuna di questa pellicola, oltre all’indubbia padronanza della macchina da presa da parte del cineasta, è soprattutto l’invenzione del principale antagonista (e in tal caso anche assoluto protagonista), l’Alien, concepito, costruito e messo in scena dall’abile Carlo Rambaldi.
Gli spunti nobili e i richiami di genere esistono eccome al fine di imbastire più discorsi tecnico-visivi e intrecciarli in una sorta di sci-fi pervaso da un thrilling vagamente claustrofobico. Garantendosi l’isolamento attraverso un’ambientazione – l’astronave Nostromo – totalmente immersa nella vastità dello spazio profondo, Scott orchestra una serrata e logorante battaglia per la sopravvivenza, con un predatore e le sue prede rinchiusi e costretti alla collisione distruttiva.
Se, però, si è capaci di intravedere dell’altro al di là di un conflitto fra esseri, con la risultante di un inevitabile massacro, allora s’apre un’ulteriore finestra di terrore e sgomento, prodotto da componenti più prettamente umane, la sete di potere e l’arrivismo tecnologico a sfondo politico.
Sigourney Weaver diviene un’eroina grazie alla sua grintosa interpretazione, stabilendo anche un primato, ovvero l’unica donna finora ad aver recitato come protagonista in un film di fantascienza.
CINEFOCUS
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Curiosità
Il costume dell’Alien è indossato dal nigeriano Bolaji Badejo, allora giovane studente scritturato da Scott per l’altezza oltre i due metri e l’imponenza fisica.