Titolo originale: Cast away
Regia: Robert Zemeckis
Sceneggiatura: William Broyles Jr.
Cast: Tom Hanks, Helen Hunt, Chris Noth
Musiche: Alan Silvestri
Produzione: USA 2000
Genere: Survival Movie
Durata: 140 minuti
Regia:
Interpretazione:
Sceneggiatura:
Musica:
Giudizio:
Trama
Chuck Noland (Tom Hanks), agente di una compagnia di spedizioni, è innamorato della sua compagna Kelly (Helen Hunt) e insieme stanno progettando la loro vita. Ma durante un viaggio l’aereo sul quale si trova, Chuck precipita in mare aperto. L’uomo riesce miracolosamente a salvarsi approdando su un’isola deserta. Lotterà per sopravvivere, solo, lontano dalla civiltà. Ci resterà per quattro anni, prima di riprendere il largo su una zattera e venire salvato da una nave.
Recensione
L’ennesimo gran film di Robert Zemeckis emoziona e fa riflettere sebbene non sia basato su una storia vera. Il regista, ispirandosi al libro Le Avventure di Robinson Cusoe scritto da Daniel Defoe nel 1719, mette in scena un luogo comune e bramato da molti, la cosiddetta isola deserta vista come un paradiso lontano da ogni preoccupazione.
Qui la prospettiva è totalmente diversa, poichè l’isola che viene descritta non è affatto un paradiso, bensì un luogo inizialmente ostile, dai tratti minacciosi, e soprattutto deserta.
Chuck Noland è un naufrago (traduzione italiana del titolo Cast away) il cui primo dovere risulta l’imparare a convivere con una solitudine che rischia di farlo impazzire. I primi giorni sono i più duri e faticosi, tutto è sconosciuto, ci si deve adattare, assuefatti da una vita fino a quel momento comoda e agiata. Chuck scopre che anche un banale fuoco diviene un’autentica conquista sudata e apprezzata.
Zemeckis basa la sua regia su scene d’ampio respiro e dalle inquadrature aperte, alternate con altre più caustrofobiche. Geniale la scelta di concentrarsi molto sui dettagli, gli oggetti, le mani di Chuck che si muovono operose, i piedi stanchi. Tom Hanks ha dovuto adattare il proprio fisico al film, mostrandosi nella prima parte tornito e abbondante, poi magro e provato dalla vita solitaria.
Proprio la solitudine si dimostra al centro di ogni meccanismo, agisce sulla mente e sui pensieri del protagonista, che trova un amico in un pallone chiamato Wilson e sogna di riabbracciare la sua amata Kelly, della quale ha soltanto una foto. Dall’incidente aereo, reso perfettamente da Zemeckis, passano quattro anni e Chuck decide di tornare affrontando il mare aperto con una zattera.
Il ritorno a casa apre la seconda parte del film e trova il protagonista confuso e smarrito, in una realtà che non sente più sua, circondato da lussi che prima aveva dovuto conquistare a rischio della sua stessa vita. Senza svelare oltre, il finale del film è tutto da interpretare.
Due ali ci guidano verso l’epilogo, che offrirà a Chuck Noland più strade da percorrere, una sola da intraprendere, una nuova vita da vivere.
CINEFOCUS
Un’isola sperduta nell’Oceano Pacifico
Sapevo che in qualche modo dovevo restare vivo
Curiosità
Tom Hanks è dovuto dimagrire ben 20 kg per interpretare il Chuck Noland provato dalla vita sull’isola.