Titolo originale: Dunkirk
Regia e sceneggiatura: Christopher Nolan
Cast: Fionn Whitehead, Kenneth Branagh, Tom Hardy
Musiche: Hans Zimmer
Produzione: USA 2017
Genere: Storico
Durata: 106 minuti
Miglior montaggio, montaggio del suono, missaggio sonoro
Regia:
Interpretazione:
Sceneggiatura:
Musica:
Giudizio:
Trama
Maggio, 1940. Il governo britannico deve far fronte a una situazione disperata, trarre in salvo 400.000 soldati accerchiati dalle truppe tedesche sulla spiaggia di Dunkirk. Si procede a un’evacuazione senza precedenti nella quale vengono coinvolti aerei, cacciatorpediniere e persino imbarcazioni civili, le uniche in grado di avvicinarsi abbastanza ai moli dove, accalcati, Inglesi e Francesi aspettano la salvezza.
Recensione
Un film storico non può in alcun modo esimersi dall’essere fedele ai fatti realmente accaduti, semplicemente perchè il genere non ammette ignoranza né tantomeno esagerazioni o edulcorazioni. In questo, cinema europeo e cinema hollywoodiano sono e restano agli antipodi, ma per fortuna esistono le eccezioni e i loro fautori, Dunkirk e Christopher Nolan, esponente del cinematografo 4.0.
Con estrema lucidità di narrazione, il regista di Inception e Interstellar questa volta lascia da parte ogni creazione fantastica per raccontare una delle imprese quasi impossibili del Ventesimo secolo, lo fa bene e con quell’equilibrata sobrietà cui non siamo più abituati.
Precisione, accuratezza, perizia: sono le “armi di creazione di massa” impiegate nella verità di una splendida e tensiva poesia bellica esplicata tramite il quinto potere della descrizione visiva affidata a una resa fotografica eccezionale.
Attraverso la tripartizione dimensionale, Dunkirk beneficia di un’eterogeneità di prospettiva, tre canali che trasmettono la medesima storia vista dalla terra, dal mare e dall’aria, elementi coesi in un affresco reso spettacolare non dal tono bensì da campi lunghi e riprese aeree memori degli ardimenti di Howard Hughes.
Dimostrando maggior interesse per le dinamiche dell’evacuazione e per il fattore umano a dispetto di qualunque considerazione politica, Nolan concede sontuose sequenze corali alternate armoniosamente alle individuali, conferendo al sonoro un’importanza incardinata sulle sensazioni suscitate dal rombo degli aerei, dallo spirare del vento e lo spumeggiare delle onde sul freddo, desolato arenile sabbioso.
La presenza del nemico è così percepita senza una vera e propria esigenza di rappresentazione, è una minaccia sospesa capace di mettere a nudo la paura dei soldati legati l’uno all’altro dal fondamentale senso di fratellanza in grado di elevare la mera speranza di salvezza a provvidenziale risoluzione.
“Bravi ragazzi, molto bene!”
“Siamo solo sopravvissuti!”
“E vi pare poco?”
Lo spirito di Dunkirk è tutto in questo breve dialogo. Niente falsi guizzi romanzeschi, solo coinvolgente autenticità.
Curiosità
La produzione si è avvalsa di aeroplani d’epoca e vere imbarcazioni che furono parte attiva nella storica evacuazione.