Titolo originale: Golia
Regia: Roberto Marra, Stefano Salvatori
Sceneggiatura: Roberto Marra
Cast: Mirko Frezza, Giorgio Colangeli, Pietro De Silva, Lucia Batassa
Musiche: Ivan Dalia
Produzione: Italia 2023
Genere: Drammatico
Durata: 92 minuti
Regia:
Interpretazione:
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Musica:
Giudizio:
Trama
Golia (Mirko Frezza) è un ex giocatore di rugby che si ritrova a vivere in una casa di riposo senza capire né come ci sia finito, né che ruolo abbia la sua famiglia in tutto ciò. Golia è un uomo grande e forte la cui mente non è più affidabile: i ricordi svaniscono e le cose perdono significato. Una vita apparentemente priva di senso da cui Golia tenta di fuggire con l’aiuto di un paio di amici e un espediente che permette loro di trascendere, almeno in parte, il tempo.
Recensione
Il film diretto da Roberto Marra e Stefano Salvatori narra le vicende di un uomo forte con una mente debole. Golia non ricorda le cose, né le persone né se stesso. Vive in una casa di riposo ma è consapevole solo parzialmente della realtà che lo circonda. Con l’aiuto dell’unico amico con cui condivide la permanenza in quel posto, cercherà di trovare un modo per fuggire e tornare a un’esistenza libera.
Golia racconta una storia drammatica con la forza di un approccio quasi fantastico. Il protagonista, ormai impossibilitato a fare affidamento sulla propria mente e sulla memoria, riceverà dei messaggi dal passato in grado di guidarlo in un mondo per lui ora incomprensibile. Questo avviene tramite un espediente originale e divertente che permetterà loro di superare i limiti del tempo, forse.
Nella casa di riposo, Golia trova la gentilezza di un’infermiera, ma scopre anche la crudeltà di alcuni. Il live action si alterna a sequenze animate alle quali spetta il compito di mostrare il trascorso sportivo del protagonista. La scelta di includere l’animazione e le vibe da film fantastico rende la narrazione godibile e leggera, senza che la condizione quasi disperata del main character suggerisca la cifra del film, incline piuttosto al contesto fantasy.
La regia a quattro mani resta sobria anche nelle parti più surreali, ma non dimentica di inserire qualche momento particolarmente ispirato. La fotografia di Leonardo Brocato si assesta su un registro maggiormente realistico con una prevalenza di chiari e una saturazione contenuta proprio per favorire un impatto visivo moderato, risultando funzionale ed elegante.
Si impressiona per fotogrammi in movimento la piccolezza della quotidianità di una casa di riposo e nel frattempo si filtra il tutto attraverso gli occhi di un protagonista nella cui testa nulla ha senso e, per questo, tutto può averne. L’idea dell’evasione appare plausibile nonostante una condizione che sembra non lasciare adito alla buona riuscita.
Golia è un titolo in grado di riportare su pellicola una storia anomala e una realtà che può facilmente risultare deprimente per chi guarda, ma stavolta veicolata con la delicatezza di un racconto intelligente che illude se stesso e lo spettatore di poter cambiare il destino, anche nei momenti peggiori.
Il lungometraggio della Rhapsodia Film ha incluso una preliminare raccolta di informazioni nonché il confronto collaborativo con diversi enti, A.I.M.A, Patrizia Spadin e Senior Italia in primis. Questa importante produzione intende dimostrare alle istituzioni che senilità e malattia non sono pretesti validi per sancire l’esclusione sociale di un individuo. La missione è quella di restituire all’anziano la sua dignità.
Curiosità
Cresciuto nella periferia romana, Mirko Frezza è diventato attore per caso dopo aver trascorso 8 anni di prigione, aver lavorato in un mattatoio e come stuntman. Insomma, la prova vivente che è possibile cambiare il proprio destino in meglio e convertire l’esistenza in un’avventura edificante.
Immagini: © Rhapsodia Film