Titolo originale: The Godfather Part II
Regia: Francis Ford Coppola
Sceneggiatura: Francis Ford Coppola, Mario Puzo
Cast: Al Pacino, Robert De Niro, Robert Duvall, Diane Keaton
Musiche: Nino Rota
Produzione: USA 1974
Genere: Gangster movie
Durata: 200 minuti
Miglior film, regia, sceneggiatura non originale, attore non protagonista Robert De Niro, direzione artistica, colonna sonora
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Giudizio:
Trama
Succeduto al padre Vito Corleone, Michael (Al Pacino) continua a seguire gli interessi della famiglia estendendo gli affari e guardandosi da qualunque presunto amico. Insieme al fidato Tom Hagen (Robert Duvall) guida il clan Corleone con astuzia e decisione.
Recensione
La saga de Il Padrino prosegue con la seconda parte che, seppur con meno incisività rispetto al primo ma elevando i toni drammatici, segue da vicino le vicende di Michael Corleone aprendo numerose finestre digressive sulla vita del padre Vito. Si tratta dunque di un esemplare pellicola dalla duplice valenza, un sequel che contiene segmenti di prequel.
Il parallelismo ottenuto e reso dal potere della dissolvenza estrapola una cronologia sostenuta da flashback in armonia con i fatti narrati, dove la dimensione temporale presuppone quasi uno specchio a due facce nel quale si riflettono padre e figlio, cardini di una dinastia mafiosa temuta e rispettata.
Francis Ford Coppola, nonostante l’iniziale rifiuto di dirigere questo secondo capitolo (stava per subentrare Martin Scorsese), compie il miracolo trovando la chiave di volta per una sceneggiatura contestualmente adattata e rinnovata con maestria registica unica. L’assenza del Padrino per eccellenza, Don Vito Corleone, si percepisce chiaramente considerando la precedente splendida prova d’attore di Marlon Brando.
Tuttavia Al Pacino, nelle vesti di Michael, regge ottimamente ogni situazione riuscendo a esprimere il lato più risoluto e violento del personaggio. Alternando passato e presente, meglio si comprendono i tratti distintivi della famiglia, le origini, gli albori di un potere duraturo e pervadente ma non indenne a inganni e pericolosi doppi giochi.
La morte di Don Vito innesca una serie di situazioni che non giovano all’erede, impegnato a tenere uniti gli elementi con qualche difficoltà tangibile. Coppola fa ora in modo che quei personaggi secondari, appena accennati nel primo film, possano emergere e raccontarsi con maggior vigore e autorità.
Connie e Fredo manifestano il proprio rancore nei confronti del fratello, pagandone le conseguenze; Kay, la moglie di Michael, si scopre donna esasperata e delusa dal marito, toccata da un’intima coscienza che non la vuole connivente con la logica criminale; Tom Hagen rientra nei piani del boss dimostrando un’incrollabile fedeltà.
Il Padrino – Parte II è un film che molto comunica attraverso un apparato dialogico serrato e lungimirante, che trova pronto riscontro nelle immagini e nelle sequenze sempre all’altezza grazie alla mirabile fotografia tipica del genere. Coppola, inoltre, ne approfitta per evidenziare le caratteristiche dell’italiano con stima e affetto evidenti, a cominciare dalla scelta di un cast in cui figurano Gastone Moschin e Leopoldo Trieste, coinvolti nell’excursus riguardante Vito Corleone.
Anche nel processo farsa che vede imputato Michael, il senatore Geary si rende portavoce del regista tessendo le lodi dell’italoamericano e del suo contributo nel contesto statunitense. Segue un terzo capitolo che conclude con intensità drammatica l’epopea di una famiglia forte e carismatica.
Curiosità
Il Padrino – Parte II è stato il primo sequel nella storia del cinema ad aggiudicarsi un Oscar come miglior film.