Titolo originale: Twilight
Regia: Robert Benton
Sceneggiatura: Robert Benton, Richard Russo
Cast: Paul Newman, Gene Hackman, Susan Sarandon, James Garner
Musiche: Elmer Bernstein
Produzione: USA 1998
Genere: Thriller
Durata: 94 minuti
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Giudizio:
Trama
Ex poliziotto e detective privato con qualche primavera di troppo sulle spalle, Harry Ross (Paul Newman) vive insieme all’amico Jack (Gene Hackman) e alla moglie Catherine (Susan Sarandon), di cui è neanche troppo segretamente innamorato.
Un ricatto pende sulla testa di Jack ed Harry intende vederci chiaro, cercando di collegare deboli indizi, persone dall’ambiguo trascorso e casi passati condivisi col collega di vecchia data Raymond Hope (James Garner). Un cadavere viene a galla. La vittima: un giovane caratterista del cinema ucciso in una piscina vuota.
Recensione
Quart’ultimo film nella filmografia di Paul Newman, fa parte delle opere della maturità di un attore storico e inimitabile. Twilight è diretto da Robert Benton, che non ha più bissato in carriera il successo raggiunto dal Kramer contro Kramer interpretato da Meryl Streep e Dustin Hoffman.
Newman torna a lavorare col cineasta quattro anni dopo l’eclatante La vita a modo mio, che gli valse un Orso d’argento al Festival di Berlino, una nomination ai Golden Globes e un’altra agli Academy Awards. Qui veste i panni di un attempato detective privato le cui rughe raccontano ben oltre quello che avrà modo di confessare e confidare.
Schivo ma non troppo, saggio e voglioso di libertà, stanco e disilluso: il personaggio di Harry appare in linea sia con i precedenti ruoli che con l’indole riservata di un grande interprete ormai sul viale del tramonto, sebbene ancora tremendamente influente nel cinema hollywoodiano.
La pellicola vive di intrecci, delle ombre di segreti non detti o svelati a metà, di tasselli che faticano a collegarsi perché incastrati su tre diversi livelli, intimo, ufficiale e personale. La voce fuori campo del protagonista funge da supporto alle azioni del presente, in realtà una narrazione a ritroso dalle verità tutt’altro che assolute.
Poco importa, è una storia vissuta a prescindere da verosimiglianza e veridicità, che si svolge in un clima borderline, allusivo di un triangolo amoroso senza un concreto tradimento sentimentale. Altro riferimento alla geometria, un cerchio desideroso di essere chiuso con personaggi impegnati a far quadrato nel tentativo di lasciare cadere una vicenda che non ha senso tenere alla luce.
Il caso raggiunge una sua conclusione ma né Harry, né Jack e Catherine risolvono del tutto le questioni rimaste in sospeso. Per ognuno esiste un epilogo ma probabilmente non compatibile col lieto fine, semmai con una proiezione nostalgica e lontana di se stessi. Ecco così spiegato il significato del termine Twilight, “crepuscolo“.
Curiosità
Nonostante non sia all’esordio in questa pellicola, Reese Whiterspoon ha iniziato da qui a inanellare film di successo e interpretazioni lodate dalla critica.