Eletto a più riprese “Parco più bello d’Italia” nella categoria Parchi privati, l’alveo dei Giardini di Villa della Pergola ad Alassio (SV) merita di essere raccontato con parole e note diverse da quelle normalmente spese per un’attrazione turistica. Questo perché nella frenesia dei nostri tempi, un luogo come questo ha necessità di esistere in quanto rifugio, meravigliosa occasione di fuga dalla massa, warmhole incantato fuori dai sovraffollati spazi cittadini.
L’eden dei Giardini ha una storia che ha per protagonista una natura miracolosa ma, soprattutto, persone in grado di assecondare con volontà e impegno il compiersi di una favola green fatta di infiorescenze multicolore. La Liguria possiede perciò un vanto ineguagliabile composto – al pari di uno spartito musicale – da piante, arbusti, fiori raccolti in un angolo di Riviera di Ponente: in sintesi, un esotico dipinto vivo pennellato dalla vegetazione mediterranea.
Un balcone panoramico sul Golfo ligure
Affacciati sul Golfo ligure, i Giardini di Villa della Pergola costituiscono un panoramico balcone che guarda il mare con i suoi 22.000 mq di crogiuoli verdeggianti ordinati, restaurati e rivitalizzati dall’architetto paesaggista Paolo Pejrone.
Vi si accede da via Montagu, una strada privata che sale lungo la prima fascia collinare alassina conducendo direttamente all’ingresso, di per sé un’anticamera scenografica decorata dalla spontaneità di glicini spioventi da ambo i lati. Una sorta di dolce benvenuto quale preliminare emozione d’attesa.
I Giardini si configurano come un vastissimo forziere botanico a cielo aperto, paradisiaco nell’assetto e storico nel suo evolversi estetico, forte di un compendio di oltre 5.000 specie vegetali.
La storia dei Giardini da fine ‘800 all’inizio del Terzo Millennio
Pensate che le sue origini risalgono a fine ‘800, quando il generale britannico Montagu McMurdo e sua moglie Lady Susan Sarah Napier si trovarono qui in villeggiatura, laddove il Villino della Pergola s’ergeva quale dimora secentesca e residenza estiva dei Conti della Lengueglia, in seguito affiancata all’attuale Villa.
Avvenne negli anni successivi la trasformazione da semplice oasi di pace a caleidoscopico ensemble di piante ornamentali contenute fra strutture parcali e balaustre in terracotta, cornicioni in pietra e lastre decorative. Allo scoccare del XX secolo, un ulteriore ampliamento si verificò successivamente al passaggio di proprietà a sir Walter Hamilton Dalrymple, cui seguì la continuità espansiva voluta nel 1922 da Daniel Hanbury, figlio di sir Thomas Hanbury.
Ruth, sua consorte, sottrasse il parco alla decadenza provocata dall’imperversare improvviso del secondo conflitto mondiale. Trascuratezza e danneggiamenti furono contrastati da un’operazione di restauro su vasta scala, i cui effetti rischiarono di svanire con la morte della donna nel 1982.
Declino e abbandono minacciarono l’esistenza stessa dei Giardini fino all’intervento salvifico di Antonio Ricci (creatore del programma “Striscia la Notizia” trasmesso da Mediaset) e sua moglie Silvia Arnaud Ricci, alla quale è stato conferito il premio iO Donna a Orticola 2024.
L’investimento e l’interesse attivo della famiglia ha permesso al parco di assurgere a fastoso palcoscenico dalle collezioni botaniche eccezionali, delle quali fanno parte le 34 varietà di glicini e le 500 specie di agapanthus a rappresentare la più rilevante incidenza nell’ambito europeo. Alessandra e Francesca Ricci – due delle tre figlie di Antonio e Silvia – garantiscono oggi un costante lavoro di preservazione e supervisione sulla delicata armonia dei biotopi in convivenza qui:
“I Giardini di Villa della Pergola sono curati nell’arco dell’intero anno, non soltanto durante le stagioni turistiche. La mole di lavoro non ammette pause, esige sacrificio, ingenti risorse e dedizione, ma il risultato è sotto gli occhi di tutti e rappresenta per noi motivo di orgoglio ricevere complimenti e plausi dei visitatori, che entrano sorridenti ed escono estasiati.”
La visita ai Giardini, un’esperienza emozionante
Proprio l’esperienza di visita coincide con un viaggio sensoriale che fa appello alla sensibilità di ciascun avventore, chiamato a immergersi tra i profumi, gli spettri cromatici e i suoni di una flora estremamente ricca. Si contano pini marittimi, mandorli, lecci su percorsi tappezzati da araucarie, diksonie e jacarande, senza dimenticare la pluricentenaria Wollenia Nobilis.
Nel quadro prendono posto gli sfavillanti agrumeti, i gelsomini e le rose antiche, le ortensie e abbacinanti bouganville in aggiunta a voluttuose piante grasse dalle forme curiose. I Giardini si organizzano su più piani rivestiti d’erba e complementi deliziosi a contornare fontane, statue, laghetti e scalinate.
La quadrimensionalità del pentagramma visivo non può prescindere da ogni singola foglia, ninfea, siepe, putto e prato chiamati a interpretare uno spettacolo onirico, il cui proscenio convola a nozze con la lunga pergola adorna dei glicini calanti lungo perni e colonne.
Certo, riuscire a catturarne tutta la bellezza è cosa impossibile in una sola visita, ma si è sempre in tempo a provare un soggiorno a Villa della Pergola, il Relais et Châteaux all’interno del quale opera il ristorante Nove insignito di una stella Michelin – ne parliamo nell’articolo dedicato – e diretto dallo chef Antonio Romano, succeduto a Giorgio Pignagnoli.
L’ingresso ai Giardini di Villa della Pergola è in via Privata Montagu, 9. Il parco è aperto tutti i giorni nel periodo da marzo a novembre, visitabile in ca. un’ora e mezza su prenotazione con guida. Tutte le informazioni e i contatti utili sul sito ufficiale.