- Giappone, Turismo

Il Giappone Panoramico di World Explorer

Il Giappone e le sue meraviglie
Foto da: Open Mind Consulting

La visita del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella in Giappone rappresenta molto più di un semplice viaggio. È un impegno solido all’incontro, alla (ri)scoperta, alla conoscenza reciproca di due culture molto diverse, la cui volontà di preservare un legame solido e rispettoso appare quanto mai forte.

Questo tour diplomatico non ha fatto che accentuare ulteriormente la spiccata “nippomania” che in Italia è diventata atavica e viscerale nel corso degli anni, complice la politica pulita e mai sopra le righe di una nazione fiera, educata e instancabile, ma anche il ritratto che ne ha offerto il cinema da un punto di vista sia storico che sociale.

I capolavori di Akira Kurosawa (Una meravigliosa domenica, Rashomon, I Sette Samurai) e Yasujirō Ozu (Il sapore del riso al tè verde, Viaggio a Tokyo, Il gusto del sakè), il più moderno L’ultimo samurai (Edward Zwick, 2003) e l’introspettivo, intimistico Perfect days (Wim Wenders, 2023) sono pellicole che non si dimenticano, cult capaci di alimentare la passione per il Sol Levante, per i suoi miti, l’inestimabile bellezza tessuta dagli ikebana e i ciliegi in fiore.

Un Giappone Slow secondo World Explorer

Nell’ultimo decennio l’estremo Oriente ci è sembrato più vicino, un universo possibile e raggiungibile, tanto da riscontrare flussi turistici molto più densi e frequenti rispetto al passato. Occhio, però, perché il Giappone continua a promuoversi come Paese sì accogliente e generoso, ma non disposto a correre il rischio tangibile di overtourism capace di contagiare gran parte del Vecchio Continente.

Il caos e le resse non fanno parte della dimensione nipponica, permeata dalla filosofia zen, dalla disciplina e dai ritmi lenti. Occorre dunque non solo ottemperare alle regole di un galateo turistico ad hoc, ma anche cambiare rotta e studiare nuovi itinerari che aprano a punti di vista inediti, senza il pericolo di sovraffollamento.

Un Giappone slow, fresco e decongestionato è il target di World Explorer, tour operator attivo e strutturato che lancia oggi il nuovo tour Giappone Panoramico, indenne al turismo di massa ma parecchio attrattivo e affascinante. Oltre ai templi e ai giardini zen di Kyoto, allo skyline di Tokyo e Osaka esiste un’altra visione complessiva e immersiva.

L’itinerario del tour Giappone Panoramico

Il tour propone anzitutto una visita a Tsumago e Magome, villaggi situati lungo la Nakasendo (antica strada di collegamento fra Tokyo e Kyoto costellata di edifici a carattere feudale). Naturalmente si tratta di un itinerario da percorrere preferibilmente a piedi, bissando in ca. 2-3 ore ben 8 km che si inoltrano nei boschi, fra minuscoli templi e graziose realtà rurali.

Una lingua di sabbia chiamata Amanohashidate è ritenuta uno dei panorami più belli dell’intero Giappone in virtù degli stupendi pini marittimi e l’abbacinante baia di Miyazu che la comprende. Si passa dalla Kurotani Washi Paper Company – dove si apprendono le tecniche di produzione della carta tradizionale giapponese – per arrivare al sacro Monte Koya, culmine del pellegrinaggio shintoista Kumano Kodo. Ultima tappa la termale Kawayu Onsen.

Il Giappone Panoramico si svolge in 17 giorni e 14 notti: World Explorer lo propone a partire da € 6.790. Altre opzioni riguardano il Giappone del Nord, Giappone Experience, Giappone Smart e Giappone Explorer 2025 – 2026.

Ulteriori informazioni e contatti sul sito WorldExplorer.it

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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