scultura rizzi marinaro
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Legami: la scultura en plein air che celebra Hayez e l’amore

legami ai giardini comunali pianezzaAlla serie di opere en plein air che impreziosiscono il tessuto artistico-culturale di Pianezza (TO), si aggiunge dal 14 febbraio – giorno dedicato a San Valentino e ai tanti innamorati – la scultura di Michele Rizzi e Francesco Marinaro il cui titolo sfuma nel tono evocativo inneggiando al sentimento profondo.

Legami – a seconda di dove si pone l’accento – rappresenta al contempo un’espressione di indissolubilità affettiva e tutti i topos connessi all’amore e non solo, all’emozione capace nelle sue infinite sfumature di originare un rapporto di sincera umanità.

scultura rizzi marinaroLa scultura, posizionata esattamente all’ingresso dei giardini comunali (dove rimarrà per 1-2 mesi), sembra canalizzare su se stessa in maniera inconscia e straordinaria le linee architettoniche che definiscono Villa Leumann, come a voler abbracciare un intero contesto cittadino prendendosi assai discretamente un libero palcoscenico di crescente attenzione.

Montata su una pedana lignea, l’opera fonde le esigenze della contemporaneità con gli intramontabili canoni del venereo classicismo del passato, adattandosi all’evolversi generazionale di una città-paese abituata ai propri ritmi, ad assecondare con lentezza le sensazioni che molto più velocemente viaggiano nell’urbanità delle grandi metropoli.

Il bacio di Hayez: dal dipinto al plein air abbattendo i confini dell’immagine

zoom bacioPianezza è dunque stata scelta per far rivivere il prodigio de Il Bacio dipinto nel 1859 dall’italiano Francesco Hayez. Olio su tela conservato alla Pinacoteca di Brera (una delle tre versioni realizzate), immortala due giovani amanti nell’atto di congiungere le relative labbra nel gesto che, forse, più di ogni altro si fa effluvio di pulsioni elettivo-carnali.

L’immagine di Hayez travolge chi la osserva con la passionalità impressionata entro la cornice, rendendosi riconosciuto manifesto dell’arte romantica italiana grazie alla somma importanza dell’attimo ritratto. La coppia vivente in epoca medievale veste i caratteristici costumi del XIV secolo, circondata da una scenografia raffinata, immota.

Ebbene, la scultura di Rizzi e Molinaro dissolve totalmente quella scenografia preferendo un reale sfondo privo di muri e confini, appunto en plein air. E dall’intangibilità delle figure dipinte si passa alla viva materia che consente all’osservatore di toccare il bacio, di percepirlo e farsene testimone, intrufolando lo sguardo fra i volti, aggirando i busti cinti nel caloroso abbraccio.

La scultura si compone di acciaio, ferro e resina. Abbiamo realizzato le figure in argilla, poi abbiamo creato un negativo in gesso e infine plasmato i soggetti in resina a colori.

Una rete che muta linguaggio visivo e messaggio allegorico

legami reteNulla della parte superiore viene comunque alterato: resta pieno il ruolo attivo dell’uomo che trattiene tra le mani il viso della ragazza, poiché lei è totalmente rapita dall’estasi amorosa entro una compenetrazione flessuosa e sensuale.

Discorso diverso per la metà inferiore della posa: i due scultori la sostituiscono con una rete metallica, mutando radicalmente il linguaggio visivo e, soprattutto, il messaggio allegorico alimentato dalla prospettiva qui mancante.

Gli ideali romantici dalla marcata connotazione risorgimentale, quindi epici in senso storico, trasmutano in sintesi di dolcezza e poesia data dall’intreccio della materia al di sotto dell’intreccio dei corpi.

Gli amanti non sono più sostenuti, come ci si aspetterebbe, dalle loro gambe bensì da un reticolato aperto all’interpretazione del sentimento tramite lucchetti deposti per lasciare un segno di presenza e passaggio.

In questo modo la ricostruzione della scultura è lasciata alla gente comune, alla sensibilità dei singoli che formano l’unicum collettivo rivestendolo di un significato inedito.

L’idea oltre l’ispirazione

bacio focosoGli autori si sono ispirati al Ponte Milvio di Roma e al fenomeno dei lucchetti  esploso dopo l’uscita nelle sale cinematografiche di Ho voglia di te, film del 2007 tratto dal romanzo di Federico Moccia.

In quel caso, tuttavia, si trattò di mera moda del momento, qui invece il fenomeno in questione diventa artistico trascendendo il concetto alla base, dilatandolo ed espandendolo in prospettiva.

gran bacio hayezLegami, tuttavia, pare andare molto oltre quell’effimera e riduttiva tendenza esauritasi nel 2012. È il risultato di un’idea, un brivido artistico che mira a includere e non il contrario, solidificando e cristallizzando sogni e speranze di interazione spirituale ma anche e nondimeno carnale.

In quel bacio dalla policromia cangiante e dai riflessi dinamici – così potente da deflagrare in una splendida supernova in bianco e nero – non vi sono soltanto gli amanti di Hayez. Ci sono Romeo e Giulietta, Tristano e Isotta, Lancillotto e Ginevra, i Paolo e Francesca di Dante Alighieri.

Légami e Legàmi. E come recita il primo emistichio del verso 69 dell’Egloga X di Virgilio: “Amor vincit omnia et nos cedamos amori.

Gli autori di Legami

Classe 1971, nato e vissuto a Torino prima di trasferirsi a Pianezza nel 2007, Michele Rizzi ha una laurea in architettura ed è scultore e pittore da 10 anni. Lavora con Saatchiart, la più grande galleria online del mondo, e molte sue opere appartenenti al ciclo “Condensazione / Dispersione di materia” sono state acquistate da collezionisti internazionali.

Torinese di nascita è anche Francesco Marinaro, classe 1987, che nella città sabauda vive e lavora. Enfant prodige, inizia molto precocemente la produzione artistica aggiudicandosi premi importanti a Tarragona e al Concours de Castells y Esculturas de Sorra in ben quattro edizioni su cinque fra il 2000 e il 2006, sommandovi Torredembarra nel 2001.

Tutto ciò prima ancora di compiere 20 anni. Allievo dell’Accademia Albertina delle Belle Arti, è considerato il più giovane scultore piemontese dalla critica di settore.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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