L’idea di un legame, un collegamento, un’unione che bissa la distanza fra due punti prende forma in un’opera di ingegneria antica quasi quanto l’uomo: il ponte. Per tramite di esso ogni frattura, separazione e scisma risulta sanabile. Si realizza insomma una (ri)congiunzione, un segnale forte in qualunque situazione possa crearsi.
Il Pont de Bir-Hakeim è l’elemento che accomuna opere cinematografiche di spessore come Ascensore per il patibolo (Louis Malle, 1958), Il poliziotto della brigata criminale (Henri Verneuil, 1975) e La belle personne (Christophe Honoré, 2008). Nessuna pellicola ha tuttavia saputo valorizzarlo al cinema come Ultimo tango a Parigi del grande Bernardo Bertolucci e Inception diretto dal regista visionario Christopher Nolan.
Il Pont de Bir-Hakeim in Ultimo tango a Parigi e Inception
In questi due memorabili film, il ponte non rappresenta soltanto un ponte ma uno sfondo attivo che, riempiendo l’inquadratura, materializza la dimensione esistenziale dei personaggi interagenti. Nel capolavoro di Bertolucci, il Pont de Bir-Hakeim solleva addirittura il sipario sul profondo spettacolo tragico di cui è protagonista Paul, incarnazione della piena maturità dell’iconico Marlon Brando.
Il suo afflitto individuo si abbandona a un breve urlo straziante, coperto in parte dal passaggio della metropolitana sopra di lui, prima di rivelare la propria silenziosa disperazione mentre gli subentra alle spalle la figura rozzamente impellicciata di Jeanne interpretata da Maria Schneider. Il cineasta italiano sceglie non casualmente di far incontrare, sebbene ignari l’uno dell’altra, i due futuri amanti proprio all’ombra del ponte. La casualità si trasforma dapprima in incrocio astratto, poi in legame concreto, più consapevole, animatamente carnale.
Diverso il ruolo della location assunto nell’innovativo sci-fi di Nolan. In questo caso entriamo a capofitto nell’ambito dell’invenzione fantastica, lasciandoci alle spalle l’attenzione per il tormento dell’io a favore del suo prolungamento inconscio, il sogno. Lungo il colonnato del viadotto, Cobb mette a conoscenza l’architetto Arianna di tutte le potenzialità strutturali della materia onirica, generando in lei la voglia di sperimentare elaborando un’interminabile galleria di specchi, prodotta dal gioco di riflessi noto come Effetto Droste.
Dove si trova il Pont de Bir-Hakeim
Il Pont de Bir-Hakeim, progettato da Jean Camille Formigé (autore tra l’altro del Viaduc d’Austerlitz e del Jardin des Serres d’Auteuil, cui si sommano i restauri dell’anfiteatro romano di Arles e del teatro romano di Orange) e realizzato fra il 1903 e il 1905 in sostituzione di un precedente esemplare risalente al 1878, attraversa la Senna nel lussuoso quartiere di Passy a Parigi.
La sua funzione è quella di collegare il XV arrondissement con il XVI, mettendo in comunicazione l’avenue du Président Kennedy (la Muette) con i quai Branly e de Grenelle. Questo ponte ad arco in acciaio, lungo 237 metri e largo 24,7, prende il nome dalla battaglia di Bir Hacheim che si combatté in nord Africa nel giugno 1942. La primigenia denominazione, vigente fino al 1948, era Pont de Passy.
Dal 10 luglio 1986 è ufficialmente annoverato fra i monumenti storici di Francia.
Struttura e attrattive del ponte
Il ponte è organizzato su due livelli. Quello superiore viene percorso quotidianamente dalla linea 6 della metropolitana di Parigi, mentre quello inferiore dai veicoli a motore, biciclette e pedoni. Si tratta di un viadotto ferroviario sostenuto da colonnati metallici (eccezion fatta per il segmento sopra l’Île aux Cygnes, sostenuto da un arco in muratura).
Le decorazioni constano di targhe commemorative dedicate ai soldati caduti in Belgio nel corso del Secondo conflitto mondiale. La parte centrale vede la presenza di quattro statue monumentali in altorilievo: sono le personificazioni della Scienza e del Lavoro di Jules-Felix Coutan, dell’Elettricità e del Commercio di Jean Antoine Injalbert.
All’estremità orientale compare la La France renaissante scolpita da Holger Wederkinch. Altre sculture in ferro recano la firma di Gustave Michel. La sera il Ponte de Bir-Hakeim crea uno spettacolare gioco di luci grazie ai lampioni disposti regolarmente lungo il colonnato. Stupenda la vista sulle rive della Senna e sulla Tour Eiffel.