La conoscenza di un territorio passa naturalmente dalle favole enogastronomiche ch’è in grado di raccontare stimolando tutti i cinque sensi. La Riviera del Conero si dimostra una narratrice instancabile e nel fuoco dei fornelli accesi, delle braci e dei forni catturiamo la poesia declamata soprattutto dal mare, un crogiuolo di immensi tesori.
Prima cena all’Osteria Sara a Sirolo
La nostra prima cena si svolge a Sirolo, all’Osteria Sara che, nonostante avesse già registrato il tutto esaurito per oltre due mesi, ci ha rimediato un tavolo proprio vicino alla cucina a vista. Consultiamo il menù, ma non abbiamo dubbi: tagliatelle fatte a mano in sugo bianco di seppioline tritate e gamberi, seguite da una classica frittura di calamari e totani.
Da bere un Verdicchio fresco locale che ci tiene il palato reattivo ai sapori. Ci si corica col sorriso dopo una camminata in piazza appena passata la mezzanotte, ma restiamo cenerentoli felici.
Pranzo al Giamirma Beach & Restaurant di Porto Potenza Picena
Attingiamo a piene mani alle risorse ittiche dell’Adriatico pranzando al Giamirma Beach & Restaurant, proprio a ridosso della spiaggia di Porto Potenza Picena.
Ci viene servito un tris freddo di antipasti (gamberoni con cipolla fresca, insalata di seppioline in salsa verde di basilico e carote, capasanta su letto di patate e prezzemolo), moscioli in brodo di pomodoro e pane tostato, infine spaghetti alle vongole veraci.
Una leggera brezza coccola una profonda sensazione di piacere.
Il brodetto… da Fabietto a Porto Recanati
Raggiungiamo l’apoteosi nella catarsi prandiana del giorno successivo. Ricordate, se vi recate a Porto Recanati dovete assolutamente fare tappa al ristorante Da Fabietto, tra i migliori della Riviera del Conero. Il suo simpatico proprietario è uno chef blasonato e molto conosciuto, Fabio Giorgini, per il quale il pesce non ha davvero più segreti. La sua specialità: il brodetto.
Nato come piatto povero, unisce i sapori di nove-dieci qualità di pesce spinato, quindi palombo, san pietro, scorfano, merluzzo, razza, tracina, rospo, triglia, seppia, calamaro. Il pomodoro colora il sughetto, lo zafferano esalta il gusto del pescato.
Siamo in quattro a tavola, la casseruola è enorme, avanziamo qualcosa e chef Fabio compie una piccola magia: secondo la logica del “non si butta via niente”, ci prepara dei tagliolini fatti in casa nel brodetto residuo per concludere in bellezza. Ci fa compagnia raccontandoci chicche di vita e riservandosi una porzione di pasta perché “Ragazzi, quanto mi piace mangiare!”
Ne La grande abbuffata (Marco Ferreri, 1973) Philippe Noiret, Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni e Michel Piccoli mangiano di tutto fino a collassare. Noi Da Fabietto avremmo continuato a gustare tagliolini e brodetto fino a sera e, statene certi, saremmo rimasti leggeri e in salute!
Dalla Visciola al Rosso Conero: i vini della Riviera
Presso l’Azienda Agricola Ballarini di Varano apprendiamo la versatilità della Visciola, piccola amarena selvatica che imperla le colline marchigiane e con la quale si producono vini rossi molto agili, liquori a media gradazione e acquaviti di carattere.
Da qui saliamo a Montacuto, dove Mattia ci aspetta per presentarci le Cantine Moroder. La famiglia proprietaria è composta da lontani parenti del celebre compositore e produttore discografico Giorgio Moroder. In questa azienda vitivinicola, che assolve anche le funzioni di soggiorno e ristorante, ci si dedica a due etichette di pregio, ovvero il Dorico e il Rosso Conero DOC, vini che non hanno bisogno di presentazioni.
Epilogo
E invece la Riviera del Conero ve l’abbiamo voluta presentare eccome nel corso del nostro reportage – Intro, Acqua, Terra, Aria e Fuoco – con i suoi pregi, le sue tradizioni, il mare, i litorali, i vanti e le imprese, i monumenti e la sua gente, le note musicali della fisarmonica e i belvedere sconfinati.
E poi quei Colli dell’Infinito che Giacomo Leopardi seppe descrivere con ispirazione soprannaturale guardando l’entroterra ma anche la costa per cogliere la bellezza e la perfezione del Quinto Elemento.
Si ringraziano Massimo Paolucci, Roberta Matarrese e Carla Carloni dell’Associazione Riviera del Conero e Colli dell’Infinito per averci accompagnato in questo breve ma intenso viaggio.