Già dalle primissime scene, che sono come da norma appannaggio dei titoli di testa, veniamo dolcemente catapultati in una dimensione paesaggistica fiabesca, dove a dominare sono il mare e le scogliere, il suono del vento, il sole riflesso sull’acqua.
Un film tanto intenso quale Le cose che non ti ho detto non poteva che prevedere un contesto naturalistico di pari intensità, ricolmo di tranquillità e dello spontaneo scorrere del tempo.
A far da sfondo al lento dissolversi della relazione d’amore fra Grace ed Edward l’incantevole East Sussex e le spettacolari falesie note con il nome di Seven Sisters. Questa piccola contea del sud-est dell’Inghilterra è classificata come una delle aree più verdi di tutto il Regno Unito, rinfrescata da una brezza che dal mare propaga salsedine ma, soprattutto, un rinnovato senso di libertà e sconfinatezza.
Le Seven Sisters Cliffs
Il magico fascino delle Seven Sisters Cliffs– intorno alle quali si sviluppa il Seven Sisters Country Park (a sua volta incluso nel Parco Nazionale di South Downs) – è generato dalla loro speciale conformazione nettamente a strapiombo.
Sopra, una distesa erbosa sembra volersi tuffare direttamente nell’acqua cristallina, mentre sotto il biancore della roccia evidenzia senza fronzoli il culmine delle falesie, perle di quel particolare tratto costiero presieduto dall’austero faro di Newhaven, punto di riferimento per le imbarcazioni quando il mare in burrasca pare voler inghiottire qualunque cosa.
Tradotto, il loro nome significa “Sette Sorelle” e si riferisce ai sette colli (in teoria andrebbe contato un ottavo colle, quello indicato dalla presenza del faro di Belle Tout) formanti l’andamento della scogliera di gesso affacciata sul Canale della Manica.
Una leggenda narra che su queste alture – lontane appena 30 km da Brighton – sarebbero vissute sette sorelle.
Seaford
Grace ed Edward hanno casa nell’amena cittadina di Seaford, 23.000 abitanti ma talmente silenziosa e cauta da essere assimilata più a un villaggio, affacciato sull’estuario del Cuckmere Haven.
Per i due coniugi il paradiso non potrebbe mai essere altrove, contenuto fra le strette stradine del paese ed esplosivo lungo il frastagliato, iconico panorama tessuto dalle calcaree falesie rocciose, tanto bianche da abbagliare quando il sole è alto, fluorescenti nelle notti stellate.
Seaford tiene fortunatamente lontano il turismo di massa preferendo il turimo lento, capace di prendersi il dovuto tempo per assaporare i più piccoli aspetti della cittadina, attraversata dalla High Street, una via che ricorda l’epoca d’oro della provincia britannica, tanto elogiata dalla letteratura dei grandi scrittori del passato.
Cosa vedere a Seaford
Seaford offre tanto da vedere ma anche tanto da fare. In via ipotetica, si potrebbe iniziare un tour visitando il Seaford Museum ospitato nella suggestiva Martello Tower, ovvero la torre più occidentale di quella che in passato costituiva la principale linea di fortificazioni difensiva del Kent e dell’East Sussex.
Venne innalzata fra il 1806 e il 1810 durante le guerre napoleoniche. Il Museo risale al 1979 e si dispone su una superficie complessiva di 5.000 mq che accoglie un centro visitatori, diversi schermi, un archivio e un negozio museale.
È poi il turno delle varie chiese dislocate nell’abitato, tutte a lor modo interessanti, semplici ma investite di una sacralità non trascurabile. La principale è la Chiesa di San Leonardo, costruita nell’XI secolo e dunque recante un chiaro imprinting normanno, ma con aggiunte nei secoli successivi. La Chiesa cattolica romana di San Tommaso e la Chiesa di San Luca appartengono invece al XX secolo, edificate rispettivamente nel 1935 e nel 1959 secondo un’ottica moderna.
Cosa fare e dove mangiare
Gli amanti del green con tanto di buche e bandierine hanno di che crogiolarsi recandosi al Seaford Golf Club o al Seaford Head Golf Course, i cui campi godono di una splendida vista sulla costa.
Per un pranzo o una cena non vi è nulla di meglio che una sosta all’Ollivers Restaurant, locale a conduzione familiare specializzato nella cucina tradizionale inglese.
Lo shopping, infine, è fomentato da una miriade di graziose botteghe che sono tutte una piacevolissima sorpresa.