La più grande città di legno al mondo conterà su una superficie complessiva di oltre 250.000 mq occupata da 7.000 uffici e 2.000 abitazioni. Stockholm Wood City non è il titolo di un film futuristico bensì il nome di un ambizioso progetto urbano a marcata impronta green, ennesimo esempio di lungimiranza di un paese del nord Europa, in tal caso la Svezia, che insieme a Norvegia e Danimarca detiene da anni importanti primati nelle classifiche del benessere e del tenore di vita stilate nel mondo.
Stockholm Wood City si preannuncia pionieristico spartiacque nell’ambito dell’edilizia urbana, pronto a stabilire una nuova frontiera in un terzo millennio nel quale la logica di predisposizione spaziale del pianeta abbisogna di eccezionali sviluppi, rimodulazioni e declinazioni di pensiero rivolte alla preservazione dell’ambiente e non al suo scriteriato sfruttamento.
Oggi le agende nazionali hanno priorità precise ma tempi di esecuzione in molti casi già slittati, dilatati, afflitti da proroghe, concessioni e obiettivi ampiamente procrastinati. Il governo svedese allunga invece il passo non mancando appuntamenti fondamentali e occasioni per tracciare la strada provando a innescare benefici effetti domino a livello globale.
Un grande quartiere ex novo a bassa emissione di carbonio
Più che una città, si tratterà di una sorta di quartiere costruito ex novo tra i confini della vivibilissima Stoccolma, con la promessa degli sviluppatori di limitare sensibilmente le emissioni di carbonio grazie all’utilizzo di un materiale performante ed ecosostenibile, il legno massiccio ingegnerizzato.
Diversi studi di ricerca hanno dimostrato i reali vantaggi delle strutture in legno, come una migliore qualità dell’aria, riduzione dello stress e aumento della produttività nelle persone che vi risiedono o lavorano. Parte dell’opinione pubblica ha obiettato in relazione ai possibili rischi di incendio, mentre una seconda frangia – quella dei sostenitori – esclude il pericolo confidando nelle accortezze in termini di sicurezza e prevenzione.
Il progetto di costruzione e previsioni di cantiere
Progettata dagli studi di architettura White Arkitekter e Henning Larsen, Stockholm Wood City può disporre di un budget di spesa di ca. 1,4 miliardi di dollari con una ricaduta economica che includerà un’impennata di occupazione durante la costruzione e tanto lavoro all’interno di case, ristoranti e negozi. Si stima un inizio opera nel 2025 e primi edifici pronti nel 2025 fino al completo compiersi dell’agglomerato urbano alla fine del 2035, ergo dopo un decennio di cantiere.
La presentazione dei concept fa ben sperare e le aspettative sono davvero alte, uno stimolo in più per Annica Ånäs, CEO di Atrium Ljungberg, società impegnata in proprietà, sviluppo e gestione di immobili:
“Stockholm Wood City si prefigge di essere una pietra miliare storica in fatto di innovazione, e noi come azienda ne siamo orgogliosi. Il progetto è carico di futuro e intende andare incontro alla forte domanda di soluzioni nuove e sostenibili da parte degli inquilini che abiteranno gli stabili.” – e aggiunge che – “Occorre fare la differenza sia a breve che a lungo termine attraverso la creazione di un ambiente in cui i nostri clienti possano attivamente partecipare allo sviluppo e alla progettazione del quartiere cittadino del futuro.”
La Wood City darà parecchio respiro a Stoccolma, accorcerà i tempi di spostamento fomentando approvvigionamento ed efficienza energetica, addirittura un’energia autoprodotta, immagazzinata e condivisa. Atrium Ljungberg è quanto mai decisa a cambiare in meglio il ruolo dello sviluppatore urbano e i risultati derivanti dall’impiego della tecnologia e dalla produzione.