L’assegnazione degli Academy Awards è ogni anno una parentesi emozionale attesissima, tanto per la massiva partecipazione delle stars di Hollywood, quanto per un fatto: le pellicole che vincono l’ambita statuetta o ne guadagnano perlomeno la candidatura diventano sovente dei cult indimenticabili. È accaduto per Forrest Gump (6 Oscar), Sideways (1 Oscar), The Karate Kid (1 nomination), Footloose (2 candidature) e Piccole donne (1 Oscar nella cerimonia del 1934).
Il punto di contatto fra gli appassionati di cinema e questi monumenti in celluloide è rappresentato dagli iconici luoghi in cui essi sono stati ambientati. Nel caso dei 5 sopraelencati grandi classici americani, VisitTheUsa.com ha pensato ad alcuni itinerari di viaggio volti alla riscoperta dei più bei contesti paesaggistici incastonati negli States.
Tra le vigne di Sideways: Santa Ynez Valley, California
La prima tappa coincide con Santa Ynez Valley in California, area a forte vocazione vitivinicola tra le più famose degli Stati Uniti d’America. La cultura enologica nel Nuovo Continente è in ascesa da parecchi anni ormai, parimenti alla curiosità degli americani per il vino e le sue tante sfumature.
A renderlo noto nel 2004 fu Sideways – In viaggio con Jack, una storia di amicizia, di conoscenza e tanto nettare di Bacco, diretta da Alexander Payne con il magnifico Paul Giamatti. Il film compie esattamente 20 anni: quale migliore occasione per attraversare vigne, conoscere i vitigni a esse legate, assaggiare e respirare la libertà della natura con un calice (pieno) in mano?
Inseguendo Forrest Gump: dalle Live Oaks della Georgia alla Monument Valley
È invece arrivato a spegnere 30 candeline Forrest Gump, il pluripremiato emblema cinematografico del “volere è potere” con protagonista Tom Hanks, diretto da un ispiratissimo Robert Zemeckis. La pellicola segue Forrest in un viaggio incredibile, inseguendo il destino, la consapevolezza, l’amore e un proprio posto nel mondo. Un viaggio fatto di sentimenti e… tantissimi chilometri percorsi correndo incontro a una “vita per caso” costellata di mille sorprese.
Visit the USA invita a ripercorrere i passi svelti del pittoresco personaggio iniziando un ipotetico tour dalle Live Oaks, i lunghi viali coperti dalle fronde sempreverdi di maestosi alberi il cui foliage colpisce dritto al cuore con irruenza poetica e disarmante.
Dalla città di Savannah in Georgia ci si sposta al confine tra Utah e Arizona, laddove si estende quella Monument Valley le cui imponenti formazioni rocciose hanno fatto da sfondo a innumerevoli western.
Per cogliere al meglio la caleidoscopica diversità paesaggistica degli U.S.A. occorre raggiungere la Carolina del Sud, accedendo poi alla storia e alla cultura delle strade di Washington D.C. fino al Maine e al suggestivo faro di Marshall Point.
Con Daniel e il maestro Miyagi a Phoenix e Sedona… per vincere domani
40 anni sono passati dalla prima di The Karate Kid, il film di John G. Avildsen (Rocky) che ha appassionato un’intera generazione di adolescenti immedesimatisi nel Daniel LaRusso di Ralph Macchio (tornato prepotentemente alla ribalta con la serie evento Cobra Kai), alle prese con una banda di bulli fanatici del karate.
Il giovane e il suo mentore Miyagi (Noriyuki Pat Morita, candidato all’Oscar per la sua interpretazione) ispirano oggi la scoperta on the road della San Fernando Valley in California, di Phoenix e Sedona in Arizona, infine del Chiricahua National Monument al confine con il New Mexico.
A ritmo di musica e ballo per le strade dello Utah
Footloose, strabiliante musical girato nel 1984 da Herbert Ross (nel cast Kevin Bacon, Lori Singer, John Lithgow e Dianne Wiest), festeggia il suo quarantennale insieme a The Karate Kid ma cambia sfondo, prendendoci per mano e conducendoci nello Utah per godere della totalizzante vista della Monument Valley, del Grand Canyon e una sequela di parchi nazionali custodi di splendide bellezze naturali.
Mezz’ora di auto e si arriva alla Valley of the Gods, percorso sterrato di 17 km che, al di fuori degli usuali itinerari turistici, si circonda di panorami mozzafiato, gigantesche formazioni monolitiche rosse, mesas e pinnacoli. E tutto sembra in qualche modo prendere vita, danzare a ritmo di musica, fra la lentezza del tempo, il silenzio dei luoghi e i ricordi di ballo connessi alla “Eighties culture”.
Il Massachusetts di Piccole Donne
Fra dieci anni sarà un secolo di vita per quel Piccole donne che nel 1933, in piena Depressione, seppe intrattenere giovani e adulti. Ad oggi ritenuto il miglior adattamento del romanzo omonimo scritto da Louisa May Alcott, il film di George Cukor con le incantevoli Katharine Hepburn e Joan Bennett ha lasciato un segno indelebile soprattutto laddove si svolsero le riprese, in Massachusetts.
Boston ne è la capitale, ma è nelle sue campagne che l’infinita bellezza paesaggistica offre il meglio. Le isole di Nantucket e Martha’s Vineyard (quest’ultima fu la Amity nelle cui acque oceaniche si consumò la lotta fra Martin Brody e l’enorme squalo bianco al centro del cult di Steven Spielberg) diventano buen retiro in estate e un ottimo punto per la pratica del whale-watching, l’osservazione delle balene.
Da vedere Salem, Gloucester (la cittadina delle ragazze incinte), l’Essex, le colline di Berkshires e la penisola di Cape Cod bagnata dall’Atlantico.