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Il nuovo Anaconda, una commedia horror con Jack Black e Paul Rudd

Doug (Jack Black) and Griff (Paul Rudd) in Columbia Pictures ANACONDA. Photo Credits: Bradley Patrick. Courtesy of Sony Pictures.

Ricordate Anaconda, l’animal thriller che nel 1997 raccontava di una spedizione nel Rio delle Amazzoni condotta da una troupe televisiva e finita molto male a causa dell’attacco predatorio di un enorme serpente mangiauomini?

Ebbene, quel film diretto da Luis Llosa ha saputo trasformarsi in un fenomeno del genere soprattutto per un cast spropositato, di cui facevano parte Jennifer Lopez, Jon Voight, Eric Stoltz, Owen Wilson, Ice Cube e Danny Trejo. Sull’onda del successo vennero prodotti ben tre seguiti, nessuno di essi all’altezza.

Dopo 28 anni, la Sony Pictures sceglie l’unica via ancora possibile, quella del reboot chiamato a inaugurare l’anno delle uscite cinematografiche 2026. Così, a gennaio – distribuito da Eagle Pictures – arriverà in sala il nuovo Anaconda, che promette di essere qualcosa di molto, molto diverso. Un indizio? I protagonisti appartengono a un mondo altro, fatto di risate, humour nero e ironia traboccante in pieno stile comico americano.

Jack Black e Paul Rudd sono i main characters di un’action comedy irrorata di horror e avventura, un mashup che probabilmente mancava al franchise. Dietro la macchina da presa, Tom Gormican coordina un gruppo attoriale formato tra gli altri da Steve Zahn, Thandie Newton, Daniela Melchior e Selton Mello.

Storia e aspettative del nuovo Anaconda

La storia è un film nel film incentrato sulla volontà di due amici, Doug (Black) e Griff (Rudd), di rigirare scene by scene il cult Anaconda (1997) nel cuore dell’Amazzonia, ma con un grosso e pericoloso imprevisto strisciante sul set.

Sulla carta, la pellicola può intercettare diversi pubblici e fandom, gli amanti dei survival movie, i veri patiti di Jack Black e gli interessati agli animali assassini. Questo Anaconda ha il sapore dell’esperimento che, vista l’imprevedibilità della narrazione e un trailer abbastanza assurdo, potrebbe funzionare davvero.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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