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Cinque secondi

Uscita nelle sale: 30 ottobre 2025

Dove vederlo: Al cinema

Titolo originale: Cinque secondi

Regia: Paolo Virzì

Sceneggiatura: Paolo Virzì, Carlo Virzì, Francesco Bruni

Cast: Valerio Mastandrea, Galatea Bellugi, Valeria Bruni Tedeschi, Ilaria Spada

Musiche: Carlo Virzì

Produzione: Italia 2025

Genere: Drammatico

Durata: 105 minuti

Trailer

Crediti foto: Antonello&Montesi

Trama

Adriano (Valerio Mastandrea) vive isolato nelle scuderie di una villa toscana decaduta, tra vigneti che sembrano morire con lui. È un uomo che si è ritirato dal mondo, consumato da un dolore che non nomina. Le sue giornate scorrono tra silenzi e gesti ripetitivi, fino a quando un gruppo di giovani agronomi arriva nella proprietà con l’intento di riportare la terra alla vita.

Tra loro c’è Matilde (Galatea Bellugi), una ragazza in dolce attesa tenace, cresciuta all’ombra di quella villa e del suo passato familiare. L’incontro – scontro generazionale tra chi ha rinunciato a sperare e chi crede ancora nella possibilità di un cambiamento produrrà una svolta esistenziale.

Recensione

Con Cinque secondi, presentato alla Festa del Cinema di Roma e distribuito da Vision Distribution, il regista Paolo Virzì firma un’opera intima e malinconica che parla di lutto, memoria e riscatto. Scritto insieme a Francesco Bruni e Carlo Virzì, il film intreccia le vite di personaggi feriti e ostinati, interpretati da Valerio Mastandrea, Galatea Bellugi, Ilaria Spada e Valeria Bruni Tedeschi.

Il titolo racchiude il nucleo simbolico del racconto: quei “cinque secondi” che il protagonista non riesce a dimenticare, un istante sospeso che diventa il punto di non ritorno della sua esistenza. Virzì non offre spiegazioni, preferisce lasciare allo spettatore il compito di colmare il vuoto, di interrogarsi sul peso che può avere un singolo momento nella traiettoria di una vita.

Virzì costruisce un racconto che si muove tra ironia e amarezza, come nella sua tradizione più riconoscibile, ma qui il tono è più raccolto, più interiore. La storia si interroga sul tempo e sulla capacità di tornare a vivere dopo la perdita: cosa resta dopo il dolore, e cosa significa “riparare” quando tutto sembra distrutto?

Lo sguardo del regista non indulge nella malinconia, ma la attraversa per arrivare a un gesto di riconciliazione. “C’è sempre la possibilità di accudire, di rimettere insieme i pezzi” – ha dichiarato Virzì in conferenza stampa – “anche dopo l’abisso.” Il film si addentra con delicatezza nel tema della paternità, esplorandolo come una condizione fragile e contraddittoria.

Matilde, con la sua frase “Un padre non serve”, costringe Adriano a guardare in faccia la propria ferita più profonda. In quel segreto che lo consuma si nasconde il senso del titolo, la domanda irrisolta: quanto può pesare una colpa non detta?

Accanto a Mastandrea, il film trova una forza ulteriore nelle interpretazioni femminili. Valeria Bruni Tedeschi porta leggerezza e inquietudine al personaggio di Giuliana, un’anima instabile che illumina Adriano con una dolce vitalità. Ilaria Spada sorprende in un ruolo drammatico, restituendo un dolore trattenuto e dignitoso, mentre Galatea Bellugi si conferma una delle interpreti più interessanti della sua generazione: selvatica, sensibile, capace di tenere insieme rabbia e grazia.

Con Cinque secondi, Virzì torna al suo cinema più essenziale, fatto di volti, silenzi e seconde possibilità. È un’opera che parla piano, ma arriva dritto al cuore. Non offre risposte, solo la possibilità di restare, anche quando tutto sembra perduto. In fondo, quei “cinque secondi” sono ciò che resta quando il tempo si ferma: il respiro di una vita che, nonostante tutto, vuole ricominciare.

Curiosità

Virzì ha voluto rendere co-protagonista i paesaggi e il verde naturale delle vigne, affermando nelle note di regia che “Intorno c’è la Natura che ci assomiglia: un vigneto selvatico che, se curato, produce un vino che mette euforia.”

Gabriella Parlato

Nata nel 1997 e con il cuore immerso nelle atmosfere delle comedy degli anni '90, sto coltivando il mio sogno di diventare sceneggiatrice mentre frequento il DAMS all'Università Link Campus di Roma. Avida lettrice e cinefila, trovo nelle storie la fonte d'ispirazione per i miei futuri racconti, aspirando a scrivere sceneggiature che possano emozionare e intrattenere. Il mio viaggio nel mondo della scrittura è mosso dalla convinzione che ogni storia possa insegnarci qualcosa, pronta a trasformare la passione in professione.
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