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La Ouija alla ricerca di risposte fra verità e suggestione

Aldilà, Mondo dei Morti, Dimensione delle Anime Trapassate, l’Oltre. La nomenclatura a suffragio di una difficile definizione che raccolga il concetto di “altra vita” ha indubbiamente una sua fascinazione e attrae da sempre ogni categoria di persone, media e rappresentazioni.

La curiosità ha così portato a riunioni di gruppo finalizzate alla cosiddetta “seduta spiritica”, da attuare intorno a un tavolo per aprire un portale che garantisca una qualche comunicazione con i defunti tramite la forza di un medium (individuo particolarmente dotato di capacità ricettiva, sensibilità e propensione all’ascolto alternativo).

Sulla base di queste pratiche a sfondo soprannaturale, gli uomini d’affari Elijah Bond e Charles Kennard inventarono e commercializzarono nel 1890 l’ormai celebre tavola Ouija, i cui diritti sono passati nel 1991 al colosso Hasbro.

Come funziona la tavola Ouija

La Ouija (il cui termine deriva dall’unione dell’affermazione francese Oui con quella tedesca dal medesimo significato Ja, dalla quale scaturisce la pronuncia inglese weegee) è una superficie piatta in legno sulla quale sono incise tutte le lettere dell’alfabeto, la scala numerica da 0 a 9 e, salvo varianti più ricche, un e un no.

Nel corso di una seduta viene utilizzata come strumento per favorire il dialogo con un preciso spirito, che comunica “muovendo” un indicatore a forma di lancetta denominato planchette per comporre parole, indicando le lettere nell’ordine di composizione, e dando così la risposta a una domanda posta dai partecipanti.

Molto utilizzata negli Stati Uniti e molto meno in Europa, quest’oggetto suscita sovente inquietudine e paura poiché la sua ragion d’essere è obbligatoriamente ricondotta all’indefinita sfera del paranormale.

Ouija e Ouija: L’origine del Male

Il suo carattere di gioco stona e tanto con la profondità spirituale che permea l’atto del raccoglimento e della ricerca.

Due film come l’horror Ouija (Stiles White, 2014) e il prequel Ouija: L’origine del Male (Mike Flanagan, 2016) – anche se da prendere come puro intrattenimento di genere – intendono ribadire, come tutte le pellicole ponenti a margine o al centro la ludica tavoletta della Hasbro, che oltre i confini di ciò che si può spiegare si cela qualcosa di pericoloso e fremente, o semplicemente troppo grande.

La scienza attribuisce agli esiti della seduta spiritica più riuscita l’influenza evidente dell’inconscio, riassunta nell’effetto ideomotorio, vale a dire il movimento umano dettato dalla psiche. Discernere fra verità e suggestione appare talvolta piuttosto arduo.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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