Dove vederlo: Al cinema
Titolo originale: A big bold beautiful journey
Regia: Kogonada
Sceneggiatura: Seth Reiss
Cast: Colin Farrell, Margot Robbie, Jennifer Grant, Hamish Linklater
Musiche: Joe Hisaishi
Produzione: Irlanda, USA 2025
Genere: Romantico
Durata: 109 minuti

Photo credits: Matt Kennedy
Courtesy of Sony Pictures
Trama
La storia di Sarah (Margot Robbie) e David (Colin Farrell), due singles incontratisi per caso al matrimonio di un amico comune. Il destino serba per loro una sorpresa: concedergli di oltrepassare la soglia di una porta al di là della quale potranno rivivere un momento importante del passato.
Recensione
C’è qualcosa di profondamente seducente nell’idea di A Big Bold Beautiful Journey. Un road movie metafisico che ambisce a essere al contempo commedia romantica e parabola esistenziale, con Margot Robbie e Colin Farrell nel ruolo di due anime ferite che si incontrano nel momento giusto, o forse sbagliato, delle loro vite.
Sulla carta, è il tipo di cinema che conquista: romance con ambizioni narrative, quella miscela di commedia e introspezione che non ha paura di sporcarsi le mani nell’inconscio dei suoi personaggi. Eppure, nonostante l’architettura ambiziosa e le premesse intriganti, il film rimane sospeso in una terra di mezzo frustrante, dove l’ingegno visivo non riesce mai a tradursi in verità emotiva.
Il setup funziona. Lui è un idealista incallito, uno che insegue l’amore come se fosse ancora possibile crederci senza riserve. Lei porta addosso le cicatrici di una madre morta troppo presto, e ha imparato a proteggersi sabotando ogni possibilità di intimità vera: tradimenti, avventure di una notte, qualsiasi cosa pur di non rischiare il rifiuto. Si incontrano al matrimonio di un’amica comune, e invece di far scattare la scintilla, lei finisce a letto con qualcun altro.
Perché è quello che fa, è il suo copione. Poi un’auto in panne, un’agenzia di noleggio che sembra orchestrata da forze superiori (una sorta di ufficio degli spiriti guida), e si ritrovano intrappolati insieme in un viaggio on the road che diventa qualcosa di più: un’odissea attraverso i loro fantasmi personali. Ed è qui che il film mostra la sua natura più audace.
Il GPS si trasforma in narratore onnisciente, una voce fuori campo che suona come il Fantasma del Natale Passato e Presente, guidandoli attraverso tappe simboliche del loro passato. Lui che rivive il liceo nei panni del protagonista di How to Succeed in Business Without Really Trying, lei che torna al trauma originario della morte della madre.
È un espediente dickensiano, un Christmas Carol secolare dove la redenzione non passa per la morale vittoriana ma per l’accettazione di sé. L’idea è affascinante, giocosa, persino coraggiosa nella sua stravaganza. Il problema è che Robbie e Farrell non riescono mai a far decollare questa relazione oltre la superficie.
Sono entrambi attori di rara bellezza e talento, capaci singolarmente di incendiare lo schermo, ma insieme manca quella scintilla chimica che dovrebbe essere il cuore pulsante di ogni storia d’amore. Si accettano, si tollerano, si comprendono in modo quasi educato, ma non si divorano. Non si salvano a vicenda. Non si spezzano davanti all’altro nel modo in cui i grandi amori cinematografici pretendono. C’è una cortesia emotiva tra loro che suona falsa, come se il copione li avesse condannati a una connessione più intellettuale che viscerale.
Forrest Gump e Jenny? Lacrime a fiumi. Le pagine della nostra vita? Assolutamente toccante. A Big Bold Beautiful Journey non arriva mai a toccare le corde più sensibili. La storia d’amore è pragmatica più che passionale, e anche se c’è una verità in questo (non tutti gli amori sono esplosioni, alcuni sono crescite lente) manca quella forza magnetica che ti fa credere che questi due non possano vivere l’uno senza l’altra.
Alla fine, si impegnano per un “e vissero felici e contenti” che è abbastanza dolce sulla carta. Ma il viaggio verso quella destinazione sembra privilegiare lo stile sulla sostanza. È una favola dickensiana nell’estetica, ma senza i momenti che ti schiacciano il petto, senza quella densità emotiva che rende la
romance indimenticabile. Bello da guardare, intelligente nella costruzione, ma emotivamente rarefatto.
Il film ha l’ambizione di un’opera visionaria, ma si dimentica che la visione, da sola, non basta. Serve carne, serve sangue, serve il caos dell’intimità vera. A Big Bold Beautiful Journey rimane un esercizio di forma elegante, un esperimento narrativo che ti lascia ammirare la sua audacia mentre ti chiedi perché, alla fine, non ti sei mai davvero affezionato a nessuno dei due protagonisti.
È un viaggio che promette trasformazione ma consegna solo uno sguardo distaccato su di essa. E questo, per una storia d’amore, non è abbastanza.
Curiosità
Lily Rabe interpreta la madre di Sarah e Hamish Linklater il padre di David. Nella realtà i due attori sono una coppia felicemente sposata.