- Cinema e divano

Dangerous Animals

Titolo originale: Dangerous Animals

Regia: Sean Byrne

Sceneggiatura: Nick Lepard

Cast: Hassie Harrison, Jai Courtney, Josh Heuston, Ella Newton

Musiche: Michael Yezerski

Produzione: USA, Australia 2025

Genere: Thriller

Durata: 93 minuti

Trailer

Hassie Harrison in Dangerous Animals
Foto da: Ufficio Stampa Echo Group

Trama

Zephyr (Hassie Harrison) è una giovane surfista che, durante la notte, viene rapita da un misterioso serial killer (Jai Courtney). Costui la porta all’interno della sua barca trascinandola fra le acque profonde dell’oceano. Intrappolata e senza via di fuga, la ragazza scopre che il suo rapitore ha un macabro interesse per gli squali.

Zephyr dovrà affrontare il predatore più pericoloso sulla faccia della terra: l’uomo.

Recensione

“Il vero pericolo non è in acqua”: è questo il messaggio che vuole trasmettere Dangerous Animals, il nuovo shark movie presentato da Midnight Factory insieme a Blue Swan Entertainment, LD Entertainment e Mister Smith. Infatti la protagonista deve qui combattere faccia a faccia con un uomo che di umano non ha niente e in tal caso gli squali asservono alla metafora per poter portare a galla la brutalità del vero killer.

Zephyr (Hassie Harrison) veste i panni della classica final girl anni ‘80 che non si dà per vinta e cerca in tutti i modi di sventare i piani di chi la tiene in ostaggio, il serial killer interpretato da Jai Courtney. L’attore australiano, esploso con Die Hard – Un buon giorno per morire e affermatosi con pellicole come Terminator Genisys e Suicide Squad, ha qui il ruolo di villain.

Seppur pieno di colpi di scena e musiche che tengono col fiato sospeso, Dangerous Animals ripropone a più riprese lo stesso pattern. Zephyr si ribella, Tucker la intercetta e la rimette sotto chiave. Si ripete così tante volte da preannunciare l’eventuale finale.

Non è il classico spettacolone sanguinolento sugli squali: la regia di Sean Byrne (The loved ones, The Devil’s Candy) si concentra maggiormente sui paesaggi australiani e il mare aperto che fanno sentire l’essere umano davvero piccolo. Le inquadrature degli sguardi di Tucker, mentre gode nel vedere tutte quelle persone fatte a pezzi, catturano l’essenza del film stesso, un survival horror godibile e avvincente.

A molti potrebbe addirittura far cambiare idea sui luoghi comuni che si hanno sugli squali.

Curiosità

Per le scene sott’acqua sono stati ripresi degli squali veri, limitando così l’utilizzo della CGI e donando ad alcune sequenze un’atmosfera decisamente più realistica.

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Alessio Camperlingo

Cresciuto a pane e televisione tra gli anni '90 e 2000. Sono un grande appassionato di film e serie tv, non mi perdo mai un'uscita e mi piace essere costantemente aggiornato sul mondo dello spettacolo. Il mio sogno più grande è di fare del cinema il mio lavoro principale.
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