Uscita nelle sale: 29 ottobre 2025
Dove vederlo: Netflix
Titolo originale: Frankenstein
Regia e sceneggiatura: Guillermo Del Toro
Cast: Oscar Isaac, Jacob Elordi, Christoph Waltz, Mia Goth
Musiche: Alexandre Desplat
Produzione: Messico, USA 2025
Genere: Horror
Durata: 149 minuti

Trama
Lo scienziato Victor Frankenstein (Oscar Isaac) trova la vita dopo la morte, riscrivendo le regole dell’esistenza stessa. Quello che crea, però, ha del sorprendente: un essere (Jacob Elordi) composto da tante parti anatomiche distinte, ma animato da un’unica coscienza e da una ragione che lo spinge a una ricerca personale sulla propria reale identità, fatta di dolore, crescente consapevolezza e sovrastante amarezza.
Recensione
Il cinema di Guillermo Del Toro parla da sempre di mostri, veri mostri, portando su schermo fiabe dark piene di cuore. Naturale quindi pensare che adattare Frankenstein di Mary Shelley sarebbe stato il perfetto unirsi di due menti. L’approccio di Del Toro è il solito: supportato da grandi scenografie, meravigliosi costumi e ottimi effetti visivi, il film si presenta come esteticamente straordinario, riuscendo a congiungere ciò che appartiene al libro con l’immaginario del regista.
La storia di Victor e della sua creatura, entrambi costantemente alla ricerca di una verità sull’esistenza, non diverge mai realmente dal testo originale, presentandosi come una versione molto fedele del romanzo di Shelley. Il cineasta messicano, però, inserisce tramite la sua regia perfetta una serie di tocchi personali anche nel modo in cui si sviluppa la trama, soprattutto quando si arriva a parlare della creatura. Gioca con i punti di vista come si gioca con i ricordi e i traumi, portando in scena una composizione di frammenti che ricorda molto la creazione della creatura stessa.
Dura tanto, ma non annoia mai in virtù di una forma di intrattenimento che ci perviene sia dalle immagini che dal modo in cui gli attori si approcciano al materiale. Jacob Elordi, su tutti, porta in scena la creatura con un’interpretazione eccezionale, supportato dal lavoro quasi perfetto dei make-up artist. Quello che si sviluppa su schermo è un viaggio emotivo e pieno di cuore, capace di trovare bellezza anche nei momenti di violenza, perché ci ricorda come il sangue stesso venga pompato da lì. Impossibile alla fine non commuoversi.
Curiosità
Il laboratorio di Frankenstein e la nave del Capitano Anderson sono set veri, completamente costruiti come da volontà di Guillermo del Toro, restio al digitale, all’intelligenza artificiale e alla simulazione, preferendo invece l’artigianato tradizionale costituito da persone che dipingono, costruiscono, intonacano. Insomma, che lavorano direttamente alle scenografie.

