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Fuori la verità: ogni famiglia ha qualcosa da nascondere

C’è un curioso paradosso alla base dell’ultimo film di Davide Minnella, presentato il 18 ottobre 2025 alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public. È il titolo a evidenziare l’apparente inconciliabilità di due concetti tra loro distantissimi. Fuori la verità: nulla di strano in queste parole, a meno che il principio cardine non venga catapultato d’improvviso in un contesto di finzione, l’intrattenimento televisivo.

La moda dei quiz e dei reality permea questa nuova pellicola che dal 6 novembre porterà nelle sale una drammatica incursione nei peggiori incubi di una famiglia normale, pronta ad affondare in sabbie mobili fatte di segreti e silenzi pericolosi.

Trama e cast di Fuori la verità

La storia vede Carolina, Edoardo e i tre figli della coppia partecipare al game show Fuori la verità, che mette in palio un montepremi di un milione di euro. Per conquistarlo, i cinque devono rispettare l’unica regola imposta: rispondere alle domande con la verità assoluta.

Il gioco, condotto dalla spietata Marina Roch, spinge i Moretti oltre ogni limite, costringendoli a eviscerare un’intimità rappresentata da sentimenti taciuti, tradimenti compiuti, rancori e situazioni fino a quel momento inconfessabili. Si innesca così una giostra governata dalla tensione, da rivelazioni spiazzanti e una logica che non prevede esercizio di scrupolo, finalizzata a un solo obiettivo: l’audience.

Davide Minnella è regista, autore del soggetto e sceneggiatore – insieme a Elena Giogli, Michele Furfari e Gaia Marianna Musacchio – di una produzione Italian International Film e Piper Film, in collaborazione con Netflix. Presentato da Fulvio e Federica Lucisano, Fuori la verità – opera alla quale ha contribuito il MIC – si fregia di un cast di spessore, composto da attori di primo piano: Claudio Amendola, Claudia Gerini, Claudia Pandolfi, Leo Gassmann, Eleonora Gaggero, Alice Lupparelli, e poi Sara Drago, Lorenzo Richelmy e Massimo Wertmüller.

Il messaggio del film, sebbene portato alla sua inusuale esasperazione, appare chiaro: sotto la superficie della quotidianità famigliare, tutti hanno qualcosa da nascondere, nessuno escluso.

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Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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