Se la piccola Recco viene quasi sempre citata in binomio con la celeberrima Focaccia col Formaggio IGP, lo si deve principalmente al fatto che il comune in provincia di Genova ritiene la propria perla gastronomica un vanto assoluto ma, soprattutto, un elemento di compensazione salvifico, sanante una situazione storica ricca di drammi e devastazioni.
È infatti noto il limbo bellico in cui l’abitato della Riviera di Levante si trovò letalmente intrappolato fra il 10 novembre 1943 e il 28 giugno 1944. In quel periodo imperversava la distruttiva violenza della Seconda Guerra Mondiale, che addusse a Recco 127 vittime, almeno altrettanti feriti ed enormi danni al 90% del costrutto urbano.
Fu letteralmente annientato dai bombardamenti aerei delle forze alleate, mirati a far saltare il viadotto ferroviario interrompendo così gli approvvigionamenti tedeschi. In quei pochi mesi, la storia delle origini recchesi venne spazzata via, e con essa le tracce dell’antico castrum romano, i resti pievani altomedievali e tutti i reperti riferibili all’epoca della podesteria (XIV secolo) e dell’età d’oro navale.
Già provata da un passato non facile, dalle scorribande dei pirati saraceni nel XVI e XVII secolo, dagli strascichi della guerra di successione austriaca nel 1747 e dall’occupazione francese sul finire del’ 700, Recco rischiò di subire il colpo di grazia ma la tenacia e la volontà di riscatto del popolo residente hanno compiuto un miracolo, la resurrezione di un’orgogliosa Fenice dalle sue ceneri ancora fumanti.
Una località affacciata sul Golfo Paradiso
Insignita della Medaglia d’oro al merito civile su decreto del Presidente della Repubblica Italiana nel 1992 e nominata Città nel 2000 da Carlo Azeglio Ciampi, oggi il paese di nemmeno 10.000 abitanti (non un difetto ma un pregio) è una rinomata località del Golfo Paradiso che, nonostante tutte le traversie affrontate, ha saputo ergersi ad attrattiva turistica costiera grazie al mare e a un pregevole bagaglio gastronomico.
Nel tempo il comune ha dovuto sopperire alle forzate lacune creando delle leve d’invito a visita e soggiorno, in special mondo durante l’estate. Il mare, si sa, possiede un’eloquenza unica e affascinante, si vende da solo e, infatti, il lungomare di Recco è gettonatissimo per lo struscio, le famiglie in cerca di un chiosco e qualche gioco per i figli, i giovani intenti a “vascheggiare” la sera.
Il porto s’incensa del romanticismo dell’acqua, del suo ondeggiare calmo, del cigolio delle piccole barche ormaggiate a pochi passi dalle spiagge guardate a vista dalla torre di vedetta all’apice del molo. Il litorale non è sabbioso ma composto da ciottoli e ghiaia, il che lo rende certamente meno d’appeal rispetto alla fascia costiera di Ponente e… meno affollato.
Santuari e reliquie
Detentrici della cultura sono invece le roccaforti religiose, custodi di tesori gelosamente conservati e sottratti alla furia delle bombe. Il Santuario di Nostra Signora del Suffragio risale al XVIII secolo e si fa notare per l’alto campanile, in verità un po’ disarmonico e sproporzionato ma punto di riferimento sicuro e confortante. Al suo interno si possono ammirare gli stucchi parietali d’ispirazione biblica, i policromi Misteri della vita della Vergine Maria e la statua della Madonna di origine bizantina.
Nel capoluogo convivono anche la Parrocchiale di San Giovanni Battista e il Santuario di San Michele e del Santissimo Crocifisso, ma bisogna recarsi in frazione Megli per osservare il pieno compendio artistico relativo al culto cristiano.
La Chiesa di Nostra Signora delle Grazie sembra risalire addirittura al 1216, con ampliamenti strutturali goduti fra il ‘400 e il ‘700. Merita una visita per la tavola lignea della Madonna delle Grazie col Bambino, il decoratissimo soffitto della navata centrale (ne ha tre) e l’altare a cui i racconti popolari attribuiscono la conservazione di un frammento di spina evinta dalla corona di Gesù. Si narra che la reliquia sia stata portata a Recco via nave dall’ammiraglio Giulio Ageno di ritorno dalla Terrasanta nel 1309.
In frazione Mulinetti sorge la tardo-ottocentesca Villa Dufour, dimora neomanierista e neobarocca patrocinata dal FAI. A poca distanza Villa Tigellius, la cui struttura castellare in stile neogotico cinge un grande giardino botanico.
Le eccellenze alimentari e la mitica Focaccia di Recco col Formaggio IGP
Recco si fa ambasciatrice nel mondo di tante specialità genovesi, alcune delle quali inserite nel registro delle eccellenze alimentari europee tramite il marchio I.G.P. come la mitica Focaccia col Formaggio, autenticità recchese tutelata dall’omonimo Consorzio, ma non dimentichiamo i pansoti, le trofie al pesto di basilico lavorato al mortaio e i corzetti.
Eventi come EVOÈ (prima edizione tenutasi con successo a marzo 2023) e la Festa della Focaccia la quarta settimana di maggio offrono risonanza a queste tipicità, che si possono gustare nella loro massima espressione nei ristoranti di Recco, fra tutti da Manuelina e Da O Vittorio, laddove è possibile anche pernottare in quanto hotel di notevole capienza.
