frida restaurant crudité
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Crudité: l’inestimabile qualità del pesce fresco servito crudo

tartare di tonno e salmoneGustare dell’ottimo pesce cucinato secondo le ricette più esclusive e raffinate non ha prezzo, ma assaporarlo fresco, non trattato ai fornelli è qualcosa che fa toccare il cielo con un dito. Certo il pescato deve arrivare sulla tavola impeccabile e perfetto: una responsabilità che il ristorante preposto al servizio si prende nei confronti del cliente, esigente nel pretendere un prodotto di qualità assoluta e incontestabile.

Responsabilità che per il Frida Restaurant&Pizza fa rima con specialità da vantare. Avere il privilegio di condividere un’autentica crudité significa stabilire un contatto con il mare e l’oceano, dove ogni frutto è una perla, ogni crostaceo una chicca, ogni mitile una piccola prelibatezza.

La crudité del Frida Restaurant

frida restaurant cruditéDopo avervi raccontato questo favoloso ristorante nell’articolo Frida Restaurant&Pizza: l’eccellenza fra delizie di carne e gioielli di pesce, ci spostiamo sul capitolo crudité, un’eccellenza proposta sia in piatto che in alzata a livelli molto gradita in quanto favorisce il convivio tra i commensali, è indubbiamente bella da vedere e lascia un ricordo indelebile nei partecipanti al pranzo/cena.

Lo chef del Frida prepara una composizione in cui rientrano davvero delle primizie ittiche, tra le quali non possono proprio mancare le ostriche, la cui delicatezza inebria accompagnandosi all’acqua di rilascio, una vera goccia di mare.

Nello specifico parliamo di ostriche Speciale de Claire IGP provenienti dal distretto di Marennes-Oléron, il più importante luogo di affinamento in Francia per quanto concerne l’ostricoltura, praticata utilizzando le antiche saline di argilla denominate appunto “claire”. Il loro tipico sentore di nocciola viene conferito dall’immersione per 28 giorni nelle claire con una densità di 3 kg/m², secondo rigido capitolato.

Dagli scampi del Mediterraneo al Re Rosso di Mazara del Vallo

alzata di cruditéSi procede con i pregiati scampi del Mediterraneo, crostacei dal carapace vermiglio e dalla carne di colore rosa a macchie bianche e arancio, la cui ricchezza di proprietà nutritive si deve ai fondali fangosi carichi di limo e argilla nei quali si muovono. Questi scampi abbondano di sali minerali (sodio, potassio, calcio, fosforo, magnesio e selenio), sono fonte di proteine nobili e poveri di grassi, conferendo un apporto calorico di 71 cal./100 gr.

Ecco poi i bulots, chiamati anche buccine o bocconi di mare, molluschi gasteropodi dalla conchiglia a forma di spirale che arrivano dall’Atlantico e dal Mare del Nord pur trovandosi anche lungo le coste del Maine. La sua carne è molto in voga nei bistrot parigini e nei locali della Costa Azzurra e si rivolge ai veri amatori del pescato fresco.

Il branzino viene servito in sashimi, così delicato da poter essere condito da poche essenziali riduzioni, talvolta citronette, oppure olio e limone e spezie come il pepe rosa in grani grossi. Una presenza culinaria che ben si concilia con la tartare di tonno o salmone, un’alchimia di semplicità ch’è un mosaico di sensazioni trascendenti.

La crudité nella sua esplicita complessità organolettica vuole inoltre il blasonato astice in un trionfo di tartufi di mare e gamberi Black Tiger, nome che si deve alle caratteristiche striature scure che ricordano il manto di una tigre. A questi si aggiunge il Re Rosso di Mazara del Vallo, gambero molto speciale che rappresenta uno dei crostacei più ricercati al mondo, addirittura più pregiato dell’aragosta. Qualcosa di sublime, un tesoro del Mediterraneo in versione 4.0 poiché reperito da 4 generazioni di pescatori.

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Le proprietà nutritive della crudité di pesce

La crudité di pesce viene scelta da molti estimatori della materia ittica per la genuinità, l’apporto di Omega-3 e di tutti i diversi nutrienti, vitamine B1, B2, B5 ed E. L’abbattimento termico in tempi rapidi – e in ottemperanza a tutte le normative di legge vigenti – elimina i batteri mantenendo però inalterate tutte le proprietà del pescato e preservando i liquidi naturali di ciascuna tipologia di pesce.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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