Titolo originale: Margherita delle stelle
Regia: Giulio Base
Sceneggiatura: Monica Zapelli, Federico Taddia
Cast: Cristiana Capotondi, Cesare Bocci, Sandra Ceccarelli, Flavio Parenti
Musiche: Ginevra Nervi
Produzione: Italia 2024
Genere: Biografico
Durata: 100 minuti

Trama
Mentre il fascismo soffoca l’Italia nella sua morsa oppressiva, la giovane Margherita Hack (Cristiana Capotondi) cresce all’insegna dell’anticonformismo e della libertà, valori che permeeranno tutta la sua vita e le permetteranno di affrontare qualunque ostacolo le venga posto davanti.
Insofferente a qualunque tipo di restrizione, Margherita troverà nelle stelle la sua vera vocazione, che perseguirà sfidando pregiudizi forte di un amore sconfinato per il sapere. Sconfinato quanto l’universo che osserva.
Recensione
Anticonformismo e libertà di scelta. Questi sono i concetti che sorreggono il biopic targato Rai Fiction e Minerva Pictures sull’astrofisica Margherita Hack, una delle più importanti scienziate e pensatrici del nostro Paese.
“Margherita non rappresenta solo una donna, rappresenta il genio femminile.“
Maria Pia Ammirati – Direttrice Rai Fiction
Liberamente ispirato a Nove vite come i gatti, libro autobiografico scritto assieme al giornalista Federico Taddia – co-sceneggiatore del film – Margherita delle stelle ripercorre la storia della Hack a partire dall’infanzia, trascorsa a Firenze sotto l’egida di due genitori particolarmente aperti di mente, che mai posero alcun freno alla sua curiosità nonostante le rigide regole del regime fascista.
Si passa poi per il periodo dell’università trascorso sotto le bombe della guerra dove scopre, quasi per caso, l’amore per il cielo stellato e i suoi segreti, fino ad arrivare agli anni dell’insegnamento, considerati dalla Hack i più belli della sua vita e che coronarono il suo successo come scienziata.
La sua forte personalità emerge sin da quando è una bambina che attraversa le campagne fiorentine in bicicletta, e più cresce più matura in lei la consapevolezza delle proprie capacità e la natura degli ostacoli che si pongono tra lei e i suoi obiettivi, primo fra tutti l’essere donna in un mondo ostico nei confronti dell’emancipazione femminile.
Non che questo la scoraggi: armata di spiccata ironia e irriducibile testardaggine, Margherita si fa strada nella dimensione sportiva prima e dell’astrofisica poi, scansando paletti e ingerenze. Il suo voler scoprire i segreti delle stelle, di quel brodo primordiale da cui noi tutti veniamo, è ciò che la spinge ad andare avanti e superare qualunque barriera fino alla consacrazione nel ruolo di direttrice dell’Osservatorio astronomico di Trieste.
Cristiana Capotondi rende certamente giustizia a una figura mastodontica come quella di Margherita Hack, mostrando allo spettatore una donna assetata di conoscenza, il cui vero grande amore sono le stelle che osserva attraverso i grandi telescopi, ma anche molto attenta a questioni più “terrene” come i diritti dell’ambiente e la lotta per la parità di genere.
Poco esplorato, invece, è il rapporto con la religione, appena accennato all’inizio del film e poi non più ripreso nonostante il riconosciuto ateismo l’abbia più volte messa al centro di controversie. Una scelta dettata dal voler creare un prodotto televisivo che si concentrasse sui suoi anni di formazione.
Sandra Ceccarelli e Cesare Bocci, nel ruolo dei genitori di Margherita, compongono una coppia affiatata e fuori dagli schemi vista l’epoca. In particolar modo viene sottolineato il rapporto padre-figlia, a discapito forse di quello con la madre. Flavio Parenti nel ruolo del marito Aldo mette in scena un uomo anch’egli poco convenzionale, devoto alla moglie che sostiene in tutto e che prima di tutti intuisce il potenziale delle sue ricerche.
“Margherita Hack è diventata Margherita Hack anche grazie alle persone che la circondavano.“
Monica Zapelli – sceneggiatrice
Una regia semplice ma non banale quella di Giulio Base, al lodevole servizio di un film per la televisione assolutamente godibile, che può essere un trampolino di lancio per approfondire la storia e il pensiero di una delle personalità italiane più importanti del Novecento.
“Ho accettato a scatola chiusa e ho avuto la fortuna di lavorare su una grande sceneggiatura, per una grande storia.“
Giulio Base – regista
Curiosità
In conferenza stampa, Cesare Bocci ha espresso la propria ammirazione nei confronti dell’anticonvenzionalità perseguita dagli Hack, sottolineando il fatto che, per esempio, una famiglia vegetariana a quei tempi non si sapeva nemmeno cosa fosse.
Integrazioni in virgolettato: Giorgia Lanzilotti
