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La follia omicida della Famiglia Manson

E’ consuetudine moderna introdurre pellicole thriller e horror specificando una chiara ispirazione a fatti di cronaca vera. Capita che alcune volte l’inflazionata perifrasi “Liberamente ispirato a fatti realmente accaduti” compaia a cappello di un film totalmente distorto rispetto alla realtà.

Insomma, trattasi di una manovra commerciale alquanto esecrabile ma incisiva nel raggiungere lo scopo, vale a dire interessare lo spettatore per indurlo alla visione suscitando sconcerto e inquietudine. Il rimando a stragi e delitti può essere evidente o, meno raramente, evincibile da nitidi indizi e somiglianze disseminate nell’arco di un’opera filmica.

Quando non sono i nomi a rievocare – poiché cambiati per prendere le distanze dal ricordo scioccante – lo fanno il costrutto, la dinamica, la complementarietà.

Il film The strangers, diretto da Bryan Bertino nel 2008, sembra solo apparentemente dettato da un episodio capitato al regista durante la sua infanzia, quando un uomo bussò alla porta di casa chiedendo di una persona sconosciuta. Le note di regia, tuttavia, risultano fuorvianti in quanto la matrice narrativa coincide invece con la follia omicida della cosiddetta Famiglia Manson.

L’omicidio di Sharon Tate

Questa era formata a partire dal 1967 da un gruppo di giovani seguaci dell’aspirante musicista rock Charles Manson, figlio di una prostituta, dedito ad atti di criminalità fin dall’età di sedici anni e conoscitore di pratiche negromantiche, esoteriche e spiritiche.

Il 9 agosto 1969 quattro di questi adepti, dediti insieme agli altri a feste a base di droga, orge e riti mistici, penetrarono nella villa dell’attrice Sharon Tate, moglie del famoso cineasta Roman Polanski, al 10050 Cielo Drive di Los Angeles, mentre la donna – incinta di 8 mesi – stava trascorrendo una serata tranquilla insieme ad altri tre amici in assenza del marito, impegnato a Londra per lavoro.

Nonostante la sua condizione, la Tate non venne risparmiata e la raggiunsero sedici coltellate, cinque delle quali mortali. Il massacro venne consumato nella notte. Il 10 agosto, il giorno dopo, fu la volta di Leno LaBianca e di sua moglie Rosemary, barbaramente uccisi a coltellate da Tex Watson, Leslie Van Houten e Patricia Krenwinkel.

Le vittime della Family

Tutte le vittime della Family abitavano in quartieri bene, erano ricche e influenti e rappresentavano di fatto i nemici dichiarati di Manson, etichettati come “porci”, scritta composta con il sangue e ritrovata sistematicamente sulla scena del crimine.

La vicenda narrata da Bryan Bertino nel suo film vede protagonisti i giovani Kristen Mckay (interpretata da Liv Tyler) e James Hoyt (Scott Speedman), personaggi inventati ma inseriti in un contesto pervaso da una tipologia di assassinio ancora oggi tristemente in auge negli Stati Uniti.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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