Il film Bellissima (1951) di Luchino Visconti è un toccante trattato neorealista al cui centro del discorso cinematografico permane il concetto di “fama e ricchezza attraverso il cinema“.
Maddalena e Maria
La protagonista di questo capolavoro è Maddalena, una donna romana poco abbiente che fa partecipare la piccola Maria, sua figlia, a un concorso indetto a Cinecittà dal famoso regista Alessandro Blasetti, alla ricerca di una bambina bellissima da scritturare per il suo prossimo progetto. Ella ripone nella piccola tutta la propria speranza, compiendo sacrifici enormi per prepararla al provino finale, illudendosi che Maria, alla fine, venga ingaggiata.
La bimba compare a porte chiuse sul palco per effettuare la sua prova di scena e viene registrata dalla cinepresa. Il giorno della proiezione del filmato dinanzi a Blasetti, la donna si presenta in segreto in sala montaggio, tentando di convincere una delle montatrici a concederle la visione in anteprima. Nel dialogo, l’impiegata si scopre essere un’ex attrice comparsa in un paio di film e poi destinata al lavoro dietro le quinte.
Dialogo con Miriam
Miriam, questo il nome della giovane, pronuncia un discorso teso a far aprire gli occhi a Maddalena e inducendola a non andare oltre per non incorrere in amare delusioni. La madre si renderà presto conto dell’assoluta ragione della montatrice, scoprendo un mondo artefatto, costituito da gente spietata e arrivista.
Maddalena: “Ma io l’ho già vista, dove l’ho vista? Mi aiuti signorina!“
Miriam: “E mi avrà visto al cinema!“
Maddalena: “Ah, al cinema sul telone, è vero… quel film romano, tanto carino, come si chiamava… ah, ‘Sotto il sole di Roma’, quanto era carino quel film! È lei che pigliava quello schiaffone no? Ah, ah, ah, quanto me so’ divertita! Eh, te la ricordi Ni’? – Rivolgendosi alla piccola – È lei, te piaceva tanto… E mo’ che fa, lavora nel film con la pupa mia?“
Miriam: “No, signora, non faccio più il cinema, sono impiegata qui, lavoro al montaggio!“
Maddalena: “Ah, lei non ne fa più, e perché?“
Miriam: “Signora mia, io non sono un attrice… mi hanno preso una volta, due volte, così, perché ero il tipo che serviva a loro… e veramente mi ero pure un po’ illusa… e c’ho rimesso l’impiego e pure il fidanzato che c’avevo! Ma sa che le dico… o essere attori sul serio di professione o meglio non illudersi per niente e avere un mestiere! Mi dispiace dir ste’ cose a lei, che mo’ ce spera… può darsi pure che ha ragione eh… io ce credo poco, perché ne so’ venuti fuori tanti de disgraziati co’ ste illusioni del cinema… che io poi m’ero messa in testa d’esser tanto brava, tanto bella… eppure eccomi qui! Sto al montaggio, che nessuno mi ha chiamato… so’ qui!“
Maddalena: “Poverella! E mica per tutte sarà uguale! Sarebbe un guaio grosso, senza rimedio. (prende in mano il viso della bambina) C’ho puntato tutto su di lei!“