Commedia musicale del 1952 diretta da Stanley Donen e Gene Kelly, Cantando sotto la pioggia prende il nome dall’omonimo brano che caratterizza questa scena, Singin’ in the Rain.
Trama di Cantando sotto la pioggia
L’attore Don Lockwood (Gene Kelly) passeggia festoso sotto la pioggia, incurante del temporale, troppo contento per potersi fare scrupoli a mettere da parte l’ombrello. Canticchia danzando il suo “inno alla gioia“: non c’è nuvola che tenga quando si ha il sole nel cuore, sole che è tornato a spuntare grazie al bacio dell’amata collega Kathy Selden (Debbie Reynolds), con cui è riuscito a trovare un’astuta soluzione che salvi il musical in cui recita.
Negli anni Venti, infatti, nella fase di passaggio dal cinema muto al sonoro, il cast di The Dancing Cavalier si trova a dover rimediare all’acuta e gracchiante voce della protagonista Lina Lamont (Jean Hagen), scoprendo in Kathy una perfetta sostituta, da nascondere dietro le quinte perché canti in playback al posto della diva. Il rimedio escogitato solleva Don, che si gode la fase di successo e amore in atto con l’esuberanza di un bambino, pronto a saltare allegramente in ogni pozzanghera e schizzare a più non posso tutto attorno a lui.
Making of della scena
Sembra che Gene Kelly avesse più di 39 di febbre durante le riprese di questa particolare sequenza, girata di giorno – con dei teloni oscuranti – utilizzando una miscela di latte e acqua, perché la pioggia risultasse maggiormente verosimile. Sforzo ben ripagato vista la fama di questa scena, citata persino nell’Arancia meccanica di Stanley Kubrick, in totale contrasto con il momento di ultra-violenza in essa descritto.
L’incontenibile gaiezza del protagonista, ben resa da una divertentissima coreografia, fa sì che il sole che splende nel cuore del protagonista non sia l’unico elemento intramontabile della pellicola.