Trasandato, incasinato, probabilmente l’uomo più pigro della contea di Los Angeles: questo è Jeffrey Lebowski. Il protagonista de Il Grande Lebowski di Joel Coen, interpretato da un credibilissimo Jeff Bridges, è un personaggio dalla forte caratterizzazione, come d’altronde ci hanno abituato da sempre i due fratelli di Minneapolis.
Un hippie fra White Russian e droghe
Lebowski, o meglio il Drugo – traduzione piuttosto mal riuscita dell’americano Dude – è suo malgrado il fulcro di una vicenda mossa da scambi di identità, finti rapimenti, riscatti rubati; quasi un poliziesco, se non fosse che il Drugo è quello che è: un nostalgico hippie che passa le sue giornate bevendo White Russian e rispettando “un regime di droghe piuttosto rigido per tenere la mente flessibile”.
Lo stile, o l’assenza di uno stile, è inconfondibile e straordinariamente fuori tempo: vestaglia, pantaloncini, maglione sformato, occhiali da sole e degli improbabili sandalini di gomma ai piedi, barba e capello lungo, perennemente spettinato, insomma un look che, nella sua Los Angeles, probabilmente definirebbero da “loser”.
L’indolenza fascinosa del perdente
Ed è proprio questo il Drugo: un perdente, uno di cui “la società benestante se ne frega”, uno sfaticato nullafacente, che si barcamena tra una partita di bowling, ozio incallito sul divano e trip immerso nella vasca. La forma mentis del Drugo è plasmata su una filosofia marcatamente hippie, che gli dona quella fascinosa indolenza con cui reagisce agli sfortunati eventi del film.
Jeff Lebowski possiede, comunque, un forte senso della giustizia che lo spinge a impegnarsi nell’impresa, anche se la sua personalissima battaglia è il riscatto del suo adorato tappeto, oltraggiato e rubato dai cosiddetti Nichilisti.
Gli altri personaggi de Il Grande Lebowski
Certamente il Drugo è il protagonista indiscusso della pellicola, circondato però da una serie di characters unici e dal forte marchio coeniano: Walter di John Goodman, reduce del Vietnam dal grilletto facile e dall’irascibilità esagerata; il quieto e docile Donny di Steve Buscemi, la cui originale cerimonia funebre rappresenta sicuramente una delle scene dall’umorismo più noir e grottesco; l’eccentrico Jesus Quintana dal look improbabile del grande John Turturro e un’algida e spietata Julianne Moore nei panni della figlia del vero Big Lebowski.
Vita easy di un antieroe
Jeffrey “Dude” Lebowski costituisce un vero e proprio antieroe, che diventa l’esatto contrario per lo spettatore, rapito dalla sua simpatia e dai suoi modi così “peace & love”.
Qualcuno ha addirittura fondato una religione di stampo laico ispirata alla sua filosofia di vita, la Church of the Latter-Day Dude, che esalta un tipo di vita easy e lontana dalle frenesie contemporanee. Proprio come vive il Drugo: come dargli torto?