Dove vederlo: Al cinema
Titolo originale: The Roses
Regia: Jay Roach
Sceneggiatura: Tony McNamara
Cast: Olivia Colman, Benedict Cumberbatch, Kate McKinnon, Andy Samberg
Musiche: Theodore Shapiro
Produzione: Regno Unito, USA 2025
Genere: Commedia
Durata: 105 minuti

Trama
I coniugi Theo (Benedict Cumberbatch) e Ivy Rose (Olivia Colman) sembrano essere una coppia davvero felice: si amano, crescono i loro figli, svolgono le mansioni quotidiane con passione e rispetto. Nulla sembra poterli ostacolare, ma quando Theo subisce una grande delusione, l’equilibrio dei due si rompe.
Recensione
Tratto dal libro La guerra dei Roses di Warren Adler, il nuovo film di Jay Roach (Ti presento i miei, Bombshell) è la seconda trasposizione cinematografica del testo dopo il cult tragicomico interpretato nel 1989 da Michael Douglas, Kathleen Turner e Danny DeVito. Il regista torna ad affrontare le dinamiche relazionali e sociali all’interno di una commedia dalla satira cupa, che mette in scena le ipocrisie della società contemporanea e la fragilità delle relazioni interpersonali.
I Roses sembrano avere tutto: una vita felice, dei figli da crescere insieme e ognuno di loro ha assunto un ruolo all’interno del contesto familiare. Ivy è un’ottima cuoca che si prende cura della prole mentre Theo è uno stimato architetto in procinto di inaugurare una grande opera. Quando il lavoro di Theo viene messo in discussione, e i ruoli all’interno della gerarchia familiare cominciano a cambiare, l’equilibrio dei coniugi viene distrutto ed iniziano a venire a galla sentimenti repressi, invidie e insoddisfazioni.
La pellicola mette in scena una disamina delle moderne relazioni. Il concetto di ruolo viene fortemente criticato ed è la prima fonte di tensione all’interno della coppia protagonista. L’egoismo è un tratto comune di ogni personaggio. Dove termina l’egoismo e inizia l’amore? E quanto questo amore può essere esso stesso fonte di invidia?
Roach non simpatizza per alcun personaggio, e ne mostra le sfumature più controverse e intime. I Roses parla di ambizione e sacrificio, di realizzazione e compromesso, delle numerose barriere che si pongono fra noi e questi obiettivi. La sua regia imposta uno stile visuale energico, un costante “botta e risposta” tecnico che ben si completa tramite il montaggio di Jon Poll.
L’universo diegetico si compone di characters bizzarri, che fanno da sfondo concreto alle peripezie emotive. Spesso sono coppie disfunzionali, che vivono ignare o arrese di fronte alla loro precaria situazione sentimentale. I Roses sembrano essere gli unici in grado di strappare questa maschera di ipocrisia e poter affrontare realmente le loro problematiche, anche (e soprattutto) scontrandosi.
L’opera in questo senso mette in scena il conflitto con modalità interessanti, che uniscono la drammaticità degli eventi e degli stati emotivi dei personaggi a sequenze che spiazzano per originalità nei dialoghi e per la carica comica. L’ostacolo più grande sembra essere quello comunicativo: più i personaggi provano a parlarsi e meno si comprendono, fino a perdere anche la voglia di confrontarsi. Da ciò un’escalation che porterà a situazioni sempre più estreme.
Benedict Cumberbatch e Olivia Colman si immergono nei loro ruoli e sono privi di personalismi, risultando autentici. Da citare le performance di Andy Samberg e Kate McKinnon. Tony McNamara realizza una sceneggiatura dinamica e fresca, capace di congiungere intenti più seriosi a un’atmosfera di cupa irriverenza.
Curiosità
Olivia Colman e Benedict Cumberbatch sono amici fuori dallo schermo da parecchi anni, ma non avevano mai collaborato a un progetto insieme.
