- Cinema e divano

M3GAN

Dove vederlo: Amazon Prime Video

Titolo originale: M3GAN

Regia: Gerard Johnstone

Sceneggiatura: Akela Cooper

Cast: Allison Williams, Violet McGraw, Ronny Chieng, Amie Donald

Musiche: Anthony Williams

Produzione: USA, Nuova Zelanda 2022

Genere: Fantascienza

Durata: 92 minuti

Trailer

 

Trama

Rimasta improvvisamente orfana dopo un incidente stradale, Cady (Violet McGraw) viene adottata dalla zia Gemma (Alison Williams), ingegnere esperta di robotica impiegata in un’azienda di giocattoli ma totalmente neofita nel campo della pedagogia. Per permettere alla nipote di superare il trauma, Gemma crea in laboratorio una bambola ad altissima fedeltà, senziente, indipendente e dotata di logica, da lanciare sul mercato al fine di intrattenere i bambini alleggerendo i genitori.

Cady, però, sviluppa un attaccamento morboso nei confronti della nuova “amica”. M3GAN, dal canto suo, rivela un comportamento imprevisto, aggressivo e letale.

Recensione

Domotica, robotica e intelligenza artificiale applicata alla pedagogia sono elementi sui quali in tempi non sospetti si era interessato Steven Spielberg realizzando un vero filmone in stile futuristico-fiabesco, A.I. – Intelligenza Artificiale. Questo accadeva nel 2001 e a distanza di 20 anni la necessità di un prodotto meno fantascientifico e più logicamente evoluto ha spinto la Blumhouse di Jason Blum e l’Atomic Monster di James Wan a virare su un ibrido ad alta contaminazione di generi.

M3GAN – acronimo di Model 3 Generative ANdroid – rappresenta il risultato di quest’idea, non certo originale ma piuttosto utile a recuperare tanto materiale horror pregresso, da fondere e riutilizzare per suscitare sentimenti fortemente contrastanti tanto per il contesto quanto per il rapporto delicato fra uomo e macchina.

È così che la bambola ipertecnologica – vera e indiscussa protagonista dell’opera scritta da Akela Cooper e diretta da Gerard Johnstone – arriva a incarnare molteplici terrificanti spauracchi, dall’Annabelle diabolica dell’universo The Conjuring alla Regan MacNeil de L’Esorcista di Friedkin.

Di fatto M3GAN abbatte una barriera, ovvero osa proporre un robot che non manifesta reali errori di progettazione ma, più prosaicamente, è contenitore potente di una possessione in piena regola. Bambola assassina? Androide killer? M3GAN è entrambe le cose, fulcro di un evil doll movie i cui apici di orrorifico trasalimento vengono bilanciati dalla bellezza pulita di Allison Williams, bravissima in Scappa – Get Out.

Astuto, poi, da parte di Wan e Blum ricorrere a una colonna sonora non convenzionale, ultramoderna e ritmata, affidata ad Anthony Willis inserendovi il ritornello clou di Titanium di Sia. Resta un dubbio che si insinua lento: siamo sicuri che sia M3GAN il nemico da combattere e non l’esasperazione tecnologica, i climax consumistici di un mercato folle che arriva a sacrificare ogni tipo di privacy e intimità pur di fare numeri?

Nel film cadono parecchie mele marce e questo fa pensare a un’innocenza che non può esistere quando si è fautori o anche solo complici di un progetto capace di annichilire le giovani coscienze veicolandole verso l’effimero aspetto virtuale della vita, filtrato da tablet, notebook, laptop e giocattoli eccessivamente interattivi.

Tirando le somme, in M3GAN non si conta neanche una singola novità ma, analizzata da una prospettiva di insieme, è un’opera che si fa vedere, molto godibile e onesta poiché converte ogni possibile cliché in suo favore senza farne segreto.

Curiosità

M3GAN è interpretata fisicamente da Amie Donald mentre la voce è quella di Jenna Davis.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
Leggi tutti gli articoli di Samuele Pasquino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *