Titolo originale: Aicha
Regia: Mehdi M. Barsaoui
Cast: Fatma Sfar, Nidhal Saadi, Yasmine Dimassi, Hela Ayed
Musiche: Amine Bouhafa
Produzione: Tunisia, Francia, Italia, Arabia Saudita, Qatar, 2024
Genere: Drammatico
Durata: 123 minuti

Trama
La quasi trentenne Aya (Fatma Sfar) abita in una cittadina del sud della Tunisia, senza sussulti, senza possibilità di realizzare alcun sogno. Resta coinvolta in un incidente, sopravvive ed è allora che coglie l’occasione di sparire e iniziare una nuova esistenza a Tunisi con un nome fittizio.
La sua libertà rischia di dissolversi quando la ragazza si ritrova testimone di un abuso della polizia. Esponendosi, metterebbe a repentaglio la sua identità, ma non facendolo andrebbe incontro a un senso di colpa difficile da superare.
Recensione
Presentato nella sezione Orizzonti durante l’81ª Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, Una sconosciuta a Tunisi è il nuovo film del regista Mehdi M. Barsaoui, un ritratto intenso e complesso della Tunisia contemporanea, vista attraverso gli occhi di una giovane donna in cerca della propria identità e libertà.
L’opera si ispira a un fatto di cronaca che scosse l’opinione pubblica tunisina nel 2019: una ragazza decise di fingersi morta dopo essere miracolosamente sopravvissuta a un incidente d’autobus. La protagonista è Aya, costretta ad abbandonare gli studi a 14 anni per lavorare e sostenere la famiglia, prigioniera di una vita di stenti e sacrifici.
Una vita segnata da una svolta improvvisa, tragica e paradossale: Aya deve morire per poter vivere. Sopravvissuta a un incidente in cui tutti la credono morta, sceglie di non svelare la verità. Assiste al proprio funerale – soddisfacendo una fantasticheria molto comune – e coglie l’opportunità di iniziare una nuova esistenza a Tunisi, terra fino ad allora solo promessa, sognata, desiderata.
La narrazione mette a nudo le contraddizioni di un paese in bilico: il divario culturale ed economico tra la moderna Tunisi e la provincia, la corruzione dilagante nelle forze dell’ordine e, soprattutto, la difficile lotta per l’emancipazione femminile contro una società ancora profondamente misogina e patriarcale. Aya diventa l’emblema di una gioventù tunisina a cui sono state tarpate le ali, piena di sogni soffocati da credenze ancestrali e obblighi sociali.
Il percorso della protagonista è una vera e propria metamorfosi, sottolineata magistralmente non solo dalla sceneggiatura ma anche dai dettagli registici: i costumi, il trucco, le ambientazioni e il suo stesso modo di muoversi evolvono con lei, segnando il passaggio da Aya ad Amira e, infine, ad Aicha.
La regia adotta uno stile quasi documentaristico per dare un senso di verità alla storia che, seppur ricca di eventi straordinari, è non solo attuale ma anche plausibile. L’abbondanza di temi, eventi e personaggi, pur essendo gestita con coerenza, rischia però di mitigare la potenza emotiva del racconto. In definitiva, Una sconosciuta a Tunisi è un film potente e necessario, che offre uno spaccato coraggioso sulle sfide della società tunisina post-rivoluzione.
Curiosità
Il film è uscito in Tunisia a gennaio 2025.