La volete dissetante, poco alcolica, dolce e schiumosa? Prendete una blanche. Pensavate però anche di ricercare note di gusto evidenti e marcabili, forti ma non invadenti? Allora non ci sono dubbi a riguardo: una MonteFiore e avrete tutto questo in una sola birra. Abbiamo avuto la fortuna di poterla assaggiare a Lucca, comodamente seduti nel dehor del pub & bar Ciclo DiVino in via Michele Rosi 7, durante l’edizione 2022 del Lucca Film Festival.
Fortuna sì, perché la blanche MonteFiore non ha dovuto fare molti chilometri per raggiungere il locale nel quale viene venduta. Chi la produce è infatti il birrificio artigianale Petrognola sito in Piazza al Serchio – località Tato Corognola, che dalla città toscana dista appena 40.000 metri. Parliamo dunque di una birra a km0, il che le conferisce un valore inestimabile di freschezza, genuinità e proprietà organolettiche perfettamente preservate.
Allo stile Blanche appartengono per antonomasia birre leggere e gradevoli, particolarmente indicate per il consumo estivo. Ciò non vuol dire che la Bianca non abbia una sua specifica complessità. La MonteFiore esiste per smentire gli intenditori scettici.
Birra MonteFiore: come si presenta agli occhi e al palato
Di colore giallo paglierino velato, morbida e decisamente frizzante, ad alta fermentazione, è una 5.0% vol. davvero corposa e piena in virtù della sua composizione a base di farro, avena e orzo sulla scia della belga “Bier Blanche”. Una birra che non si accontenta di farsi apprezzare ma vuole addirittura provare a stupire il palato introducendo meraviglia con una miscela di spezie atta a caratterizzare un sapore e un’aroma inconfondibili. Di accentuata amabilità, possiede un’eleganza che pervade la bocca con i suoi sentori di agrumi, liquirizia e vaniglia palpabili e seducenti.
Abbinamento? Sì, forse a qualche pietanza di facile digeribilità a base vegetale ma… per tutelarne la percezione il consiglio è berla in solitaria, lasciando che la sua chimica faccia viaggiare le papille gustative.
L’ingrediente fondamentale: il farro della Garfagnana
A infondere nobiltà alla birra MonteFiore è lo speciale farro della Garfagnana coltivato nell’Alta Valle del Serchio. Ha in sé tutti i principi nutritivi di uno dei più antichi cereali utilizzati dall’uomo fin dal 7000 a.C.
Il farro può considerarsi a buon diritto il capostipite delle colture cerealicole. Ricco di fibre e a elevato contenuto di proteine, vitamine, minerali e antiossidanti, si presta alla preparazione di vari piatti in cucina e in ambito brassicolo molti stili ricorrono al suo impiego, così da coniugare il piacere della bevuta e l’apporto considerevole di benefici all’organismo.
Inoltre, il farro registra un basso indice glicemico.