Non è Greco di Tufo e nemmeno Grecanico o Grecale, sebbene il nome riporti la medesima radice. Il Grechetto di Todi appartiene in tutto e per tutto a un’altra dimensione pur essendo anch’esso un bianco di stirpe. Intanto si specifichi che si tratta di un DOC, prodotto in purezza e riconosciuto come uno dei vitigni umbri più antichi, basti pensare che già Plinio il Vecchio lo citava in qualità di “peculiaris est Tudernis” (cioè tipico di Todi) nell’opera Historia Naturalis.
Essenzialmente fruttato ma pervaso da intense note di biancospino, il Grechetto è un vino che in bocca esprime una marcata sapidità chiudendo il sorso con una viva sensazione di ammandorlato, cosa che lo rende adatto sia ad abbinamenti con carne sia con pesce e crostacei, non disdegnando primi piatti non strutturati e nemmeno formaggi, purché a pasta morbida.
Le uve che lo compongono – 100% Grechetto di Todi, dato notevolissimo se confrontato con quelli della disciplinare, che prevede almeno l’85% + 15% di altri vitigni a bacca bianca del territorio – crescono nel comprensorio tuderte. Si parte da un grappolo di dimensioni medie, compatto e con buccia sottile, che necessita di una maturazione molto più precoce rispetto al comune grechetto.
Grechetto di Todi 2020 della Cantina Tudernum
Abbiamo eseguito un attento wine tasting su un Grechetto di Todi 2020 della Cantina Tudernum, che adotta una pigiatura degli acini soffice e delicata per ottenere il meglio del cuore del chicco, ergo evincere la piena personalità del vino senza sacrificarne la gradevolezza.
13,5% vol., di colore giallo paglierino, ci regala corpo e morbidezza ad acidità moderata, assecondando il quadro olfattivo riempito da note floreali e rispettando di fatto le caratteristiche tipiche dell’ambiente pedeclimatico collinare.
Le uve greche dell’Umbria
Seppur votata di norma ai rossi, in particolare al Sagrantino di Montefalco, l’Umbria caldeggia un’insospettabile inclinazione al bianco fin da quando esistono le cosiddette “uve greche”.
C’è tuttavia una considerazione da fare: il Grechetto di Todi rappresenta una varietà geneticamente diversa dalle omologhe coltivate in centro Italia e lo si comprende dall’associazione al clone g5 ben distinto dal clone g109 appartenente alle varietà più comuni. Basta questo a elevarlo a vino d’occasione, speciale e di mineralità sopraffina.