
Una storia di coraggio, accettazione e conquiste sociali quella di Leone Jacovacci, il pugile nero che ha combattuto per essere italiano. Palomar, con una produzione che coinvolgerà Italia, Francia e Inghilterra, intende portarla sul grande schermo nel 2021.
Per la distribuzione si stanno tentando accordi con le major internazionali. La casa di produzione è già nota per i titoli cinematografici di pregio, come Volevo Nascondermi o l’apprezzatissimo adattamento del romanzo di Roberto Saviano La Paranza dei Bambini.
Ha però messo a segno anche numerosi successi televisivi, tra cui i film de Il Commissario Montalbano, dalle opere di Andrea Camilleri, nonchè Il Nome della Rosa, adattamento del celeberrimo libro di Umberto Eco. Stavolta alomar ha deciso di confrontarsi con una storia vera, la biografia di un pugile che negli anni Venti, quindi in pieno regime fascista, ha lottato per il titolo europeo.
Il film accompagnerà “Il mulatto di Trastevere” – come tutti chiamavano Leone Jacovacci – nel percorso per affermarsi, prima che nello sport, nella sua italianità. Pur essendo nato in Congo, Leone ha trascorso l’adolescenza nelle periferie romane, dove il suo fisico scultoreo e il suo talento eccezionale per la boxe gli hanno permesso di distinguersi.
Nei primi incontri a Parigi, a causa del colore della sua pelle, ha dovuto combattere con lo pseudonimo di John Walker, guadagnandosi ben presto l’affetto del pubblico. Molto più ardua sarà la lotta per farsi riconoscere come cittadino dalla Federazione Italiana del Pugilato, proprio nel 1928 quando Mussolini, all’apice del suo sogno imperiale, mai avrebbe accettato un campione dalla pelle scura.
Leone ha combattuto con i migliori, tra cui l’orgoglio italico Mario Bosisio, per mettere al tappeto la propaganda fascista e il razzismo. Riuscirà Palomar ha tramandare con efficacia e credibilità la sua storia?
