
Crediti: Archivio Fotografico Film Commission Torino Piemonte
Il Piemonte è una delle regioni che più ha offerto scenari al cinema, lo dimostra il fatto che da quando la Settima Arte è nata, molteplici sono state le produzioni filmiche ambientate entro confini sabaudi. Non solo i capoluoghi, ovviamente, ma anche realtà urbane più distaccate, borghi, minuscoli paesi hanno saputo attrarre registi e relative troupe, rimasti poi incantati dal fascino emanato da contesti paesaggistici come quelli delle meravigliose Langhe, del Monferrato e del Roero.
Torino è divenuta una città location prediletta in virtù della sua conformazione, il suo essere ancora oggi una sorta di elegante salotto a cielo aperto, ricco di musei, strutture liberty e… palazzi regi di trionfante bellezza, gioielli architettonici le cui mura hanno saputo ospitare non soltanto coronati e coronate nell’arco di una lunga storia, ma anche prestigiose lavorazioni cinematografiche.
Che dire, in via più emblematica, di quello che è diventato un autentico patrimonio al servizio del cinematografo, vale a dire le Residenze Reali Sabaude del Piemonte, disseminate in tutto il territorio regionale e molte di esse agglomerate nella Città della Mole Antonelliana, sede del Museo Nazionale del Cinema.
Film, location, residenze: l’itinerario in sintesi
Andiamo allora alla scoperta di un sintetico itinerario capace di svelare il lato cinematografico dell’Italian Royal Experience, che ha permeato scene, sequenze e backstage di film rimasti ancorati all’immaginario del pubblico.
La prima proiezione mai avvenuta in Italia a opera dei fratelli Lumière, avvenuta nel 1896 proprio a Torino, ha tracciato il destino della città, dove nel 1914 il regista Giovanni Pastrone decise di girare l’imperioso kolossal muto Cabiria. Nei decenni successivi, la fondazione della Film Commission Torino Piemonte e l’operato di altri enti propulsori dell’attività cinematografica in Piemonte hanno condotto a un folto orizzonte di titoli dalla scenografia sabauda.
Il Castello del Valentino e la Palazzina di Caccia di Stupinigi sono stati – insieme a Audrey Hepburn e Vittorio Gassmann – i co-protagonisti dell’intramontabile Guerra e Pace di King Vidor. Nel 1956 questo kolossal mostrò sul grande schermo le due residenze, luoghi eletti per i balli imperiali e le feste a corte, ricche di elementi barocchi ideali per ricreare i saloni dell’aristocrazia russa.
The Italian Job – Un colpo all’italiana di Peter Collison s’impose nel 1969 come film congiunzione fra due generi, l’heist movie e il poliziesco, mettendo in scena il colpo formidabile di una banda di criminali ai danni di un convoglio preposto a trasportare i ricavi dell’allora FIAT. Villa della Regina fungeva da quartier generale del gruppo, mentre la Pista del Lingotto divenne teatro di un iconico inseguimento in auto.
Anche Paolo Sorrentino non potè rimanere indifferente al corredo architettonico reale piemontese. Infatti, nel 2008 Il Divo si guadagnò un successo annunciato per le sue cornici atte a definire spazialmente i movimenti del Giulio Andreotti interpretato da Toni Servillo. Nel film il Palazzo Reale di Torino fa da sfondo all’incontro fra Andretti e Cossiga per l’assegnazione ufficiale del settimo mandato, mentre Palazzo Saluzzo di Paesana si trasforma nell’abitazione del Premier. L’arresto di Ciarrapico avviene a Palazzo Birago di Borgaro, mentre il Circolo dei Lettori si cala nel ruolo della bouvette di Montecitorio.
Restando entro la sfera cine-politica, ecco un altro film che sa profondamente di sabaudo: Benvenuto Presidente! (Riccardo Milani, 2013). La commedia con Claudio Bisio nei panni di un Presidente della Repubblica “per caso” si snoda fra le sale della Reggia di Venaria, Palazzo Reale, gli Archivi di Stato, l’Accademia delle Scienze e Palazzo Carignano.
Matthew Vaughn portò tutti in Piemonte per girare parte del suo The King’s Man: Le origini (2021), prequel di The King’s Man. Riconoscibili la Palazzina di Caccia di Racconigi, la Reggia di Venaria, Palazzo Reale e, in esterna, l’area di Lungo Po Diaz utilizzata per ricreare la Sarajevo dove si consumò l’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando. Nel film spiccano Ralph Fiennes nel ruolo di Orlando Oxford e Rhys Ifans in quelli di Rasputin.
Le Residenze Reali Sabaude sono oggi intese non soltanto come attrazioni turistiche e vestigia storico-architettoniche, bensì come hub culturale in continuo dialogo con il territorio circostante e le persone che lo popolano.

