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La vita va così di Riccardo Milani aprirà la Festa del Cinema di Roma

Crediti foto: Claudio Iannone

La 20a edizione della Festa del Cinema di Roma – in programma dal 15 al 26 ottobre 2025 – si aprirà ufficialmente con La vita va così, film diretto da Riccardo Milani presentato fuori concorso nella sezione Grand Public. A distanza di quasi otto mesi dal primo ciak in Sardegna, la pellicola verrà proiettata presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone raccontando una storia in equilibrio fra ironia e riflessione.

Milani non è nuovo a questo tipo di cinema divertente ma anche introspettivo: dopo opere quali Benvenuto Presidente! (2013), Scusate se esisto! (2014), Grazie ragazzi (2023) e Un mondo a parte (2024), il film-maker nonché marito dell’eccezionale Paola Cortellesi firma una commedia sull’identità isolana, ispirata alla reale vicenda del pastore Ovidio Marras, che fece il diavolo a quattro per evitare la costruzione di un resort di lusso a Capo Malfatano.

Sceneggiatura, cast e produzione

Dopo essere stata raccontata da svariate testate giornalistiche internazionali, la particolare parabola di cronaca si presta ora all’occhio acuto e arguto della cinepresa, percorrendo vent’anni di territorio sardo, sintetizzati con profondo acume dalla scrittura di Milani e Michele Astori. Nel cast ecco apparire uno stuolo di attori eclettici e versatili, da Virginia Raffaele a Diego Abatantuono, da Aldo Baglio (in scena con un’inedita barba sale e pepe) a Geppi Cucciari fino a Ignazio Mulas nella parte del coraggioso e ostinato pastore.

Prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Mieli per Our Films (Gruppo Mediawan), e da Sonia Rovai per Wildside (Gruppo Freemantle) in associazione con Medusa Film, La vita va così sarà distribuito dopo il festival anche a livello internazionale da PiperFilm.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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