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Darth Vader, Jedi che diventò un Sith

“Io sono tuo padre!”

Queste sono forse le parole più celebri della saga di Star Wars e a pronunciarle è proprio lui, Darth Vader (Darth Fener nella versione italiana).

Personaggio iconico non soltanto della storia di George Lucas ma dell’intera storia del cinema, questo fantascientifico villain è una delle ragioni principali della notorietà e del successo del franchise, tanto che persino nella trilogia e negli spin-off realizzati negli ultimi anni, gli sceneggiatori non hanno potuto trattenersi dal menzionarlo.

I fan di questa titanica epopea ben conoscono il temibile signore dei Sith fin dal 1977 quando, interpretato da David Prowse, è apparso come antagonista di Luke Skywalker e della Ribellione in Episodio IV – Una nuova speranza.

Sin dalla sua prima apparizione con gli stormtroopers a bordo della nave della principessa Leila, Darth Vader ha dimostrato di non essere un cattivo come tutti gli altri: una figura imponente nerovestita che esce dal fumo, il volto celato da una spaventosa maschera, la voce cupa, tenebrosa e quell’inconfondibile respiro che scandisce ogni sua scena.

Un crudele Signore dei Sith

Ciò che inizialmente colpisce di Darth Vader è la sua impassibile crudeltà, infatti non esita a permettere al generale Tarkin di torturare la principessa Leila, né distruggere il pianeta Alderaan e uccidere il suo vecchio mentore, Obi Wan Kenobi.

È proprio Kenobi, diventato maestro di Luke su Tatooine, che rivela al ragazzo parte della storia di Vader, Jedi caduto che, uccidendo Anakin Skywalker e tutti gli altri membri del suo ordine, si è unito al Lato Oscuro. Luke non è cosciente del fatto che Anakin altri non è che il temibile Darth Vader. Solo nel secondo capitolo della trilogia, Episodio V – L’impero colpisce ancora, dopo uno spettacolare duello a Cloud City, Luke conosce finalmente la verità: il signore dei Sith è suo padre.

A questo punto, al fascino dell’eroe caduto e del crudele antagonista si aggiunge anche un conflitto psicologico davvero intrigante a costruire l’iconico amalgama che noi tutti conosciamo come Darth Vader.

Il padre si riconcilia con il figlio

L’ultimo film della prima trilogia Episodio VI – Il ritorno dello jedi mostra in modo ancora più coinvolgente la lotta interiore che dilania Vader, desideroso di recuperare il proprio rapporto col figlio, ma allo stesso tempo consapevole della sua impossibile redenzione. Il climax di questa lotta si ha proprio nella fase finale quando Vader, uccidendo l’Imperatore, salva Luke adempiendo contemporaneamente all’antica profezia jedi che lo voleva portatore dell’equilibrio nella Forza.

Dopo una malinconica riconciliazione con il figlio, Vader mostra finalmente il suo viso sfigurato e muore, riuscendo dopo tanto tempo a riconoscere la potenza del Bene e a redimersi. Quanto a Luke, egli raccoglierà l’eredità e le consapevolezze del padre, mettendole a frutto per proteggersi dalla tentazione del Lato Oscuro.

Dopo la solitaria e funerea celebrazione di Vader, cremato da Luke su una pira in fiamme come si faceva all’epoca dei grandi eroi greci, Lucas vuole lasciare i suoi fan e quelli del suo personaggio con immagini che, sebbene struggenti, sono di speranza. Durante i festeggiamenti per la fine dell’impero, Luke e Leila vedono il fantasma di Forza di Vader, finalmente ritornato Anakin Skywalker, insieme a quelli degli altri jedi.

Darth Vader nelle nuova trilogia di Lucas

Come abbia fatto George Lucas a immaginare questo personaggio nessuno lo sa con certezza. Per alcuni l’idea sarebbe stata ispirata dal fantasma del padre di Amleto, ma queste sono solo ipotesi.

Darth Vader si è dimostrato una figura talmente importante da meritare una trilogia (La minaccia fantasma, L’attacco dei cloni, La vendetta dei Sith) interamente dedicata alla sua ascesa e alla successiva corruzione, nella quale a interpretarlo come Anakin Skywalker sono prima Jake Lloyd e poi Hayden Christensen.

Insomma, solo per accennare a ciò che ha rappresentato Darth Vader per milioni di spettatori e per la cultura contemporanea impiegheremmo anni, dunque è meglio lasciarci ricordando le sue scene e la maestria con cui si è contraddistinto nell’uso della potente spada laser, l’arma dei Jedi.

Giorgia Colucci

Classe 1998, inguaribile sognatrice e amante dell’arte in ogni sua forma. Laureata in Comunicazione Media e Pubblicità presso l'Università IULM di Milano, dopo il doploma al liceo classico, lavoro come giornalista sportiva, di spettacolo e di cronaca. Racconto la musica in radio per passione e nel tempo libero tento di ritrovare nel mondo quella bellezza descritta sui libri. Il cinema è per me complementare alla lettura. È un'espressione raffinata del nostro mondo intrinseco, il mezzo per fuggire dalla realtà e perdersi semplicemente. Apprezzo ogni genere di film, ma sono innamorata profondamente delle atmosfere talvolta favoleggianti, talvolta cupe di quegli strani anni in cui a popolare il grande schermo erano i miti. Mi emoziono spesso, perciò scrivere, per comprendere e amare, diventa una necessità.
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