Nel 1997 Wes Craven – regista di incredibili horror quali Nightmare e Le colline hanno gli occhi – ha creato una sequenza che ormai è cult. E’ notte, un telefono squilla, la ragazza sventurata di turno risponde e una voce indecifrabile le chiede: “Qual è il tuo film horror preferito?” .
Da qui in poi, il massacro. Scream è una pellicola che rilancia quelli che sono i caratteri dello slasher, li associa al teen movie e li incastra in una struttura metacinematografica davvero goduriosa per gli appassionati del genere, ma non meno interessante per i semplici spettatori.
L’Urlo di Munch in una maschera inquietante
Tra tutte le caratteristiche del film di Craven, vogliamo soffermarci però sulla figura più inquietante, l’assassino e la sua maschera, Ghostface. Nei quattro episodi della saga abbiamo quattro (o più?) assassini diversi, quindi in questo caso la maschera non ha funzione riconoscitiva come poteva averla in Halloween (Michael Myers) o Non aprite quella porta (Leatherface). E c’è un motivo.
Il celeberrimo costume dell’assassino non è elaborato o originale: è composto da una tunica nera e da una maschera bianca che richiama subito alla mente il famoso quadro di Edward Munch “L’urlo” (o perchè no, la Morte stessa). Perchè Craven decide di donare a un feroce assassino una banale maschera che si potrebbe trovare in qualunque negozio e che chiunque potrebbe comprare?
La normalità del quotidiano dietro l’orrore
Eccolo, il motivo che cercavamo prima. Dietro all’orrore e alle stragi compiute si nasconde la quotidianità: il killer è un nostro amico, un nostro parente, un nostro conoscente, in definitiva è la persona comune. Non c’è più l’aura di una creatura aliena o di una presenza fantasmatica: stavolta ciò che dobbiamo temere è la normalità.
Non a caso quasi sempre l’omicidio avviene in casa, spesso nei dintorni di un letto o di un armadio, in una situazione intima come la vita di tutti i giorni. Con Ghostface, Wes Craven ha creato un personaggio che ormai è un’icona del cinema horror, l’ultima vera maschera ad avere avuto un impatto incredibile sul pubblico.